La “sicurezza nazionale” Usa è una scusa universale per alzare il bastone?
Recentemente per motivi di “sicurezza nazionale”, gli Stati Uniti hanno soppresso e contenuto nuovamente le aziende di Internet e hi-tech cinesi in misura sbalorditiva. Dalle estreme pressioni a TikTok e operazione “Clean Network”, alla firma da Donald Trump dell’ordine esecutivo finalizzato a bloccare TikTok e WeChat. Le aziende ByteDance, Tencent, Baidu, China Mobile, ed altre ancora sono diventate inevitabilmente aziende cinesi che come Huawei sono drasticamente rimaste coinvolte nel vortice politico.
Tutto questo è realmente dovuto ad una possibile minaccia alla sicurezza nazionale americana esercitata dalle aziende cinesi coinvolte in questo caso?
Secondo quanto riportato il 7 agosto dal “New York Times”, dai risultati dell’ultima valutazione della CIA non è emersa nessuna prova in grado di dimostrare che il governo cinese ottenga i dati degli utenti di TikTok. In precedenza, l’amministrazione Trump ha affermato senza alcuna ragione che TikTok fornisse i dati dei suoi utenti al governo cinese. Il direttore del dipartimento di giurisprudenza, scienza e tecnologia della Stanford University, Mark Lemley, ha affermato che nessun prova autentica può confermare che TikTok abbia costituito una minaccia alla sicurezza nazionale statunitense, e che questo fatto deriva originalmente dall’atteggiamento ostile del governo americano nei confronti di qualsiasi impresa tecno-scientifica cinese.