Come può un politico come Pompeo parlare di "Clean Network"?

2020-08-07 21:05:36
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Il 5 agosto, ora locale, il segretario di Stato USA Mike Pompeo ha annunciato un piano chiamato "Clean Network", accampando il pretesto della cosiddetta "sicurezza nazionale". Il piano mira a rimuovere l'influenza delle aziende cinesi in 5 diversi ambiti, ossia: operatori informatici, negozi di applicazioni, applicazioni, servizi cloud e cavi di rete. Il giorno dopo, il presidente degli Stati Uniti ha firmato un ordine esecutivo che impone restrizioni alle società di social media cinesi.

Il cosiddetto piano "Clean Network" promosso da Mike Pompeo non è affatto “pulito”. Si tratta chiaramente di una sporca persecuzione politica ai danni delle aziende cinesi che operano nel campo delle tecnologie dell’informazione. I fatti testimoniano che le tecnologie e i prodotti delle aziende cinesi sanzionate unilateralmente dagli Stati Uniti sono sicuri e affidabili. Non si è mai verificato un incidente di sicurezza informatica come il "Caso Snowden" o "WikiLeaks".

Al contrario, gli Stati Uniti sono i più grandi organizzatori di attacchi informatici e la più grande minaccia alla sicurezza informatica globale. Dietro al tentativo di Pompeo di recidere artificialmente un’importante base tecnologica per l'interconnessione dell’umanità e istigare una "guerra fredda tecnologica", si nascondono in realtà molteplici obiettivi del segretario di Stato americano.

Nel mondo di oggi, la tendenza dei tempi all’apertura e all'integrazione è inarrestabile. Il piano "Clean Network" di Pompeo è solo un altro scherzo.

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