Le bugie inventate da Pompeo sul Xinjiang finiranno per ritorcersi contro di lui

2020-07-06 21:37:42
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Di recente il segretario di Stato degli Stati Uniti Mike Pompeo ha affermato che le autorità competenti del Xinjiang “hanno detenuto un gran numero di cittadini e costringendoli a lavorare”. Con tali dichiarazioni Pompeo ha diffamato le misure adottate dalla Cina per la lotta preventiva al terrorismo e per l’eliminazione dell’estremismo, ha continuato a interferire negli affari interni della Cina con l’intenzione di distruggere la prosperità e la stabilità del Xinjiang e contenere lo sviluppo del Paese. 

Le bugie politiche inventate e diffuse dai politici americani come Mike Pompeo non hanno nessun fondamento. Ne è un esempio l’assurda conclusione che “circa un milione di uiguri sono detenuti” a cui è giunto il “Chinese Human Rights Defenders”, un’organizzazione sostenuta dal governo americano, a fronte di un sondaggio condotto su un campione composto da 8 persone. Un altro esempio è la bugia secondo la quale “gli uiguri sono costretti a lavorare nelle fabbriche dell’entroterra”, una bugia inventata dallo “Istituto australiano di politica strategica”, un meccanismo finanziato da lungo tempo dal governo americano. 

Come universalmente rilevato dalla comunità internazionale, la questione del Xinjiang non riguarda i diritti umani, né problemi di natura etnica o religiosa, ma ha a che vedere su come combattere la violenza, il terrorismo e lo scissionismo. Per sradicare il terrorismo, il separatismo e l’estremismo, il governo cinese ha adottato misure fondamentali, promuovendo con maggiore impegno l’istruzione e l’occupazione nel Xinjiang. Prendiamo ad esempio il centro di istruzione e formazione di abilità tecniche professionali, che è definito da Mike Pompeo “campo di concentramento”, in realità si tratta di una scuola di formazione che aiuta gli studenti a liberarsi dall’ideologia estremista e ad apprendere competenze tecniche per poter trovare un lavoro, e corrisponde quindi ai principi e allo spirito di una serie di risoluzioni anti-terrorismo della Strategia globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo. 

Il Xinjiang sta attualmente attraversando il miglior periodo di sviluppo della sua storia. Da più di 40 mesi consecutivi non sono stati riportati incidenti violenti e terroristici, la società del Xinjiang è molto stabile e sicura. Il Pil della regione autonoma ha registrato nel 2019 una crescita del 6,2% su base annua, che è stata superiore alla media nazionale. Il tasso di povertà è calato dal 19,4% del 2013 all’1,24% del 2019.

Il numero di casi di contagio da Covid-19 e le manifestazioni contro la discriminazione razziale continuano ad aumentare in modo significativo negli Stati Uniti. Di fronte a tale situazione, i politici americani come Mike Pompeo non hanno minimamente ammesso i propri errori ma, al contrario, hanno continuato a creare e diffondere fake news a livello internazionale e a sostenere la violenza e il terrorismo. Questo comportamento finirà per ritorcersi contro di loro, aggravando la già difficile situazione degli Usa.

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