WSJ: “L’enorme capacità di mercato della Cina non può essere ignorata”

2020-06-05 11:11:02
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"Separati dalla Cina, gli Stati Uniti sono pronti a pagare per questo?” Con questo titolo, il Wall Street Journal ha posto una domanda molto acuta. L’articolo avverte che i falchi della sicurezza americana dovrebbero tenere conto che portare avanti azioni di vasta portata per tagliare la catena di approvvigionamento e i legami nel settore dell’istruzione tra i due paesi causerà perdite significative che finiranno per danneggiare la competitività degli stessi Stati Uniti.

Nell’articolo del WSJ, si legge che la dipendenza degli Stati Uniti dalla Cina non riguarda solo l’acquisto di mascherine e la catena di approvvigionamento di iPhone. Le aziende cinesi sono i principali clienti dell’industria high-tech degli Stati Uniti, e anche gli studenti internazionali provenienti dalla Cina contribuiscono ad aumentare le entrate delle università americane. Se intenderanno portare avanti il “decoupling”, agli Stati Uniti serviranno forse più fondi federali per la ricerca di base e i consumatori americani dovranno spendere più soldi per la sicurezza e per avere accesso a una catena di approvvigionamento diversificata.

Secondo il rapporto pubblicato recentemente dal Rhodium Group, nonostante l’epidemia, vi è ancora un numero elevato di progetti di investimento in Cina annunciati dalle società americane nel primo trimestre di quest’anno, per un valore complessivo pari a 2,3 miliardi di dollari, cifra questa solo leggermente inferiore alla media trimestrale dell’anno scorso. Inoltre, nell’ultimo mezzo secolo, gli Stati Uniti da superpotenza industriale sono diventati un paese che si basa principalmente sul settore finanziario e altri servizi per sostenere il proprio sviluppo economico, per cui presentano un enorme gap a livello di infrastrutture e una carenza di talenti nel settore manifatturiero. Gli Stati Uniti potrebbero, addirittura, non essere nemmeno in grado di trovare la forza lavoro necessaria, qualora intendessero veramente perseguire il decoupling dalla Cina per impegnarsi in una produzione manifatturiera autarchica.

“L’enorme capacità di mercato della Cina non può essere ignorata”, si legge inoltre nell’articolo del Wall Street Journal. Quest’ultima non solo è una realtà oggettiva, ma al riguardo vi è anche un consenso unanime a livello mondiale.


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