I politici americani parlano ancora di “libertà di parola” dopo aver maltrattato i giornalisti?

2020-06-03 21:06:39
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Durante una trasmissione in diretta sul luogo delle manifestazioni, un corrispondente della CNN ha visto alcuni agenti di polizia ammanettare un suo collega di origini latinoamericane. In un altro luogo del Paese dove sono in corso le manifestazioni, un poliziotto ha sparato un proiettile di gomma che ha colpito l’occhio sinistro di una giornalista americana, compromettendone seriamente la vista. Nelle grandi manifestazioni che attualmente si stanno tenendo in diversi luoghi degli Stati Uniti, vi sono sempre più giornalisti cui è stato riservato un trattamento particolarmente brutale dalla polizia. È incredibile che gli Stati Uniti, l’unica superpotenza del mondo che afferma di avere da sempre la libertà di parola, applichino la legge in modo così violento nei confronti dei giornalisti!

Secondo quanto riportato il 3 giugno dall’ Agence France-Presse, nell’arco della scorsa settimana, gli istituti di supervisione dei media hanno registrato un gran numero di violenze (percosse, arresti, getti di spray irritante e lancio di proiettili di gomma) ai danni di giornalisti. Molti di questi incidenti sono stati registrati con videocamere.

In realtà, da quando il nuovo governo americano è entrato in carica, ha colpito più volte i media del Paese. Critiche e dubbi sollevati nei suoi confronti sono tutti considerati “fake news”. Recentemente, i leader americani hanno avuto una disputa con Twitter, firmando poi un decreto per limitare i social media.

Giorni fa, il segretario di Stato Mike Pompeo ha criticato la Cina per aver limitato la libertà dei corrispondenti americani a Hong Kong. In risposta un utente della rete ha postato un’immagine sulla quale si legge che nelle manifestazioni di un anno fa ad Hong Kong contro la legge sull’estradizione, vi erano quasi cento giornalisti davanti alla linea di difesa della polizia; cosa in netto contrasto con le manifestazioni attualmente in corso negli Stati Uniti in cui non si vedeva nessun giornalista davanti alla linea di difesa della polizia americana.

Per il momento, sono stati segnalati oltre 1 milione 850mila casi di contagio negli Stati Uniti, e sono in corso grandi manifestazioni in più di 140 città. Di fronte a tale situazione, i politici americani continuano ancora a criticare gli altri Paesi, cercano di contenere i media per nascondere il loro fallimento e la loro incapacità a governare.

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