Chi ha bloccato la gola dell’afroamericano

2020-06-02 20:37:03
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Giorni fa l’afroamericano George Floyd è morto dopo essere stato immobilizzato da un poliziotto bianco che lo ha bloccato alla gola per sette minuti. La sua richiesta di aiuto “non riesco a respirare” è stata ascoltata in tutto in mondo e ha suscitato grande indignazione sulla situazione attuale dei diritti umani negli Stati Uniti. L’incidente ha immediatamente dato il via a moti di protesta in oltre 70 città americane, e che sono arrivati anche in città di altri Paesi come Toronto, Londra e Berlino. Nella capitale Washington, St. John’s Church è stata data alle fiamme, il memoriale di Lincoln è stato danneggiato e la Casa Bianca è stata circondata da una folla di persone giunte per protestare mentre il presidente Donald Trump si è rifugiato nei sotterranei per ben due volte.

“Non riesco a respirare”, questa frase è il vero ritratto delle condizioni di vita delle minoranze etiche sotto l’ombra gettata dalla discriminazione razziale negli Usa. Dai dati statistici emerge che nel 2019 la polizia americana ha ucciso 1099 persone, di cui il 24% sono afroamericani, che rappresentano il 13% della popolazione statunitense. Dal rapporto “Razze etniche USA 2019” reso pubblico dal Centro di ricerca Pew emerge che circa il 58% degli intervistati ritiene che i rapporti tra le varie etnie negli Stati Uniti siano abbastanza brutti, e secondo oltre la metà degli intervistati, negli Usa è impossibile che tutte le razze siano considerate uguali.

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