Lotta mondiale al Covid-19: unità e cooperazione sono le armi più efficaci

2020-04-28 17:27:16
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All’inizio del 2020, di fronte all’imprevista esplosione dell’epidemia di Covid-19, il popolo cinese composto da 1,4 miliardi di persone, sotto la guida del supremo leader cinese Xi Jinping, hanno costituito una prima linea di difesa per il mondo, vincendo una vittoria importante nel controllo e nella prevenzione. In merito, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha commentato dicendo che i sacrifici fatti dal popolo cinese rappresentano un grande contributo a tutta l’umanità.

Si è osservato che sin dallo scoppio dell’epidemia, il presidente Xi Jinping ha sempre sottolineato che “gli esseri umani sono una comunità dal futuro condiviso”, e che “l’unità e la cooperazione sono le armi più efficaci”. Durante la videoconferenza dei leader del G20 organizzata il 26 marzo, il capo di Stato cinese ha rivolto un appello ai partecipanti dicendo: “Le cose di cui la comunità internazionale necessita maggiormente sono fiducia, unità e una gestione più cooperativa”.

Allo stesso tempo, la Cina ha persistito nei principi di apertura, trasparenza e responsabilità, segnalando la situazione epidemica in primo luogo all’Organizzazione mondiale della sanità, condividendo immediatamente le sequenze genetiche del nuovo Coronavirus con tutto il mondo e portando avanti tempestivamente la cooperazione con gli esperti di altri Paesi.

Dall’inizio di marzo, l’infezione Covid-19 si è propagata ulteriormente in tutto il mondo contagiando oltre 200 Paesi e regioni, e portando una sfida senza precedenti alla sicurezza sanitaria di tutto il mondo. La Cina, con la premessa di una situazione interna sotto controllo, ha iniziato a fornire tutto l’aiuto possibile agli altri Paesi.

Fino al 29 aprile, la Cina ha offerto mascherine, tute protettive, tamponi e ventilatori a 127 Paesi e 4 organizzazioni internazionali, ha inviato 17 task force di esperti in 15 Paesi. Inoltre, la Cina ha donato 50 milioni di dollari all’OMS, ha condiviso senza riserve i piani di controllo, prevenzione e diagnosi con la comunità internazionale, ha istituito un centro on-line per accumulare dati sulla Covid-19 insieme ad un pool internazionale di esperti, ha organizzato una quarantina di videoconferenze con un centinaio di Paesi e regioni per scambi tecnici e ha proceduto a collaborazioni internazionali nello sviluppo di vaccini e farmaci.

La Cina non ha fatto tutto questo per essere ricambiata, poiché i cinesi sanno benissimo che aiutare gli altri significa aiutare sé stessi. Questa crisi della sanità pubblica ha rafforzato la consapevolezza di tutti sull’importanza del concetto di comunità dal futuro condiviso. In un’era caratterizzata dalla globalizzazione economica, la Covid-19 non sarà l’ultima emergenza, ci saranno nuove sfide tradizionali e non tradizionali alla sicurezza. L’umanità come potrà rispondere a questi cambiamenti senza precedenti? La risposta si trova già nell’esperienza tratta da questa epidemia.

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