Il tentativo deliberato di creare discordia fra loro non danneggerà le relazioni sino-africane
Di recente alcuni americani hanno fabbricato voci secondo cui "gli africani sono discriminati a Guangzhou". Anche il Consolato generale degli Stati Uniti a Guangzhou ha mentito affermando che gli afro-americani subiscono discriminazione a Guangzhou. Il loro tentativo è ovvio: provocare uno scontro tra Cina e Africa e, allo stesso tempo, etichettare la lotta contro l’epidemia della Cina come "discriminazione razziale" e lanciare un attacco per stigmatizzare la Cina.
Giorni fa il ministro degli Esteri nigeriano, Geoffrey Onyeama, ha chiarito che alcuni cittadini nigeriani non si sono attenuti rigorosamente alle norme sulla prevenzione dell'epidemia a Guangzhou. Alcuni social media hanno frainteso le sue parole. Un funzionario del Ministero dell'Informazione e della Cultura nigeriano ha esplicitamente dichiarato che l'opinione pubblica guidata dai Paesi occidentali, soprattutto dagli Stati Uniti, ha ritoccato i video pertinenti e li ha caricati sui social media. "Tutti i malintesi derivano da queste interpretazioni unilaterali".
Ovviamente, gli amici africani hanno le idee molto chiare al riguardo: le misure attualmente adottate dalla Cina rappresentano l’alto grado di responsabilità nei confronti della salute del popolo cinese e degli stranieri in Cina. Mentre combatteva contro l’epidemia nel proprio territorio, la Cina ha fornito all'Unione africana e ai Paesi africani grandi quantità di materiali medici, condiviso attivamente l'esperienza acuisita nella lotta contro l’epidemia, inviato gruppi di esperti medici in Africa e approfondito la cooperazione sino-africana nel campo della sanità pubblica.
Il reciproco aiuto tra Cina e Africa durante questo periodo epidemico ha pienamente dimostrato che le relazioni sino-africane possono resistere alla prova della storia e del tempo.