Priva di fondamento la decisione Usa di sospendere le quote all’Oms
Di fronte alla grande crisi di salute pubblica, l’amministrazione Usa ha inaspettatamente annunciato la sospensione del pagamento delle quote all’Oms. Tale decisione, ampiamente criticata dalla comunità internazionale, non porterà alcun beneficio, anzi, sarà dannosa per la lotta contro l’epidemia e renderà più difficile la risposta all’epidemia da parte Paesi meno sviluppati e delle fasce più deboli della popolazione mondiale.
Sebbene il presidente Usa abbia elencato i “numerosi crimini” dell’Oms durante le conferenze stampa, alla luce dei fatti, le accuse mosse da Washington sono prive di fondamento.
Anzitutto, le accuse di “grave negligenza e occultamento delle informazioni sulla diffusione del virus” mosse dagli Stati Uniti all’Oms rappresentano un capovolgimento della realtà. Sarà possibile avere chiara visione della verità semplicemente andando a rivedere la risposta dell’Oms e degli Stati Uniti all’inizio dell’epidemia.
In secondo luogo, l’attacco degli Stati Uniti contro l’Oms che “non è riuscita a valutare obiettivamente la situazione epidemica della Cina, e che ne ha preso le difese” ignora i fatti reali e rappresenta un’azione irresponsabile.
Da ultimo, gli Stati Uniti hanno affermato che la decisione dell’Oms “contro il divieto di viaggio” all’inizio dell’epidemia rappresentava una “decisione disastrosa”, priva di fondamento e ragioni oggettive.