Covid-19, le dichiarazioni irresponsabili dei politici statunitensi non serviranno a nascondere i loro grandi errori

2020-04-14 15:04:49
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Con il continuo aumento del numero dei casi di contagio e dei decessi negli Stati Uniti, i politici americani hanno inasprito il loro attacco verso la Cina attribuendole la responsabilità per la trasmissione su vasta scala dell’epidemia di Covid-19. Il segretario di Stato Mike Pompeo, il consulente di commercio della Casa Bianca Peter Navarro e i senatori Tom Cotton e Lindsey Graham hanno dichiarato che “il virus proviene dalla Cina” e che quest’ultima “ha nascosto le informazioni sull’epidemia”, chiedendo alla Cina di assumersi la responsabilità per la diffusione globale del coronavirus e hanno addirittura incitato alcune organizzazioni a chiedere a Beijing un risarcimento.

Invece di diffamare e calunniare gli altri paesi occorre adottare misure scientifiche e mantenere un atteggiamento razionale nei confronti della lotta contro il virus. Il 12 aprile il Daily Beast, un sito web di informazione e opinioni statunitense, ha rivelato che il governo americano sta attuando una nuova strategia per le elezioni presidenziali che consiste nell’attribuire alla Cina la responsabilità della diffusione globale dell’epidemia di Covid-19. Al di là di quali dichiarazioni irresponsabili facciano i politici americani, non riusciranno a nascondere i propri errori nella prevenzione e nel controllo dell’epidemia.

Il primo errore è legato alla loro ignoranza ed arroganza, che hanno fatto perdere quasi due mesi di tempo al Paese. Secondo quanto riportato il 12 aprile dall’Associated Press,lo scorso dicembre il Pentagono era venuto a conoscenza del coronavirus da un rapporto pubblicato dalla Cina ma, solo il 18 gennaio, il segretario del Dipartimento della Sanità e dei Servizi umani degli Usa, Alex Azar, ha avuto modo di fare rapporto ai leader statunitensi. Il governo americano non ha dato molta importanza a questa situazione, non ha fatto sufficienti scorte di materiali medici e ha definito “non attendibili” le informazioni provenienti dalla Cina.

Il secondo grande errore consiste nella concorrenza fra i diversi partiti che ha distolto l’attenzione dall’epidemia. In un articolo pubblicato l’11 aprile dal New York Times, il fallimento della prevenzione e del controllo dell’epidemia è dovuto alle divergenze tra i politici della Casa Bianca, all’indecisione e all’ignoranza dei diversi gruppi d’interesse del governo e delle più alte cariche dello Stato. Nel frattempo, i due partiti di governo, il dipartimento della Sanità e quello del Bilancio della Casa Bianca hanno continuato a discutere della questione degli stanziamenti per l’epidemia senza però riuscire a raggiungere un’intesa.

L’ultimo errore è dovuto allo slogan “America first” che ha compromesso la cooperazione nella prenvenzione e nel controllo dell’epidemia tra Stati Uniti e resto del mondo. Gli Stati Uniti hanno indebitamente sottratto mascherine a molti paesi, hanno cercato di assicurarsi l’esclusiva sui vaccini su cui attualmente le imprese tedesche stanno conducendo le ricerche e hanno minacciato di sospendere i fondi all’Oms. Tutto ciò ha deluso la comunità internazionale e ha pienamente svelato il loro “egoismo nazionale”.

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