L’inasprimento delle sanzioni e la stigmatizzazione degli altri Paesi stanno distruggendo ulteriormente la credibilità degli USA

2020-04-13 21:33:23
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Passiamo in rassegna le cose fatte di recente da Washington nella cooperazione internazionale contro la Covid-19: intercettare nei Paesi di transito le mascherine destinate alla Germania, con modalità vicine al saccheggio; il tentativo di ordinare all’azienda 3M di sospendere l’esportazione di mascherine verso il Canada e i Paesi latinoamericani; attribuire alla Cina le responsabilità dell’inefficienza della gestione della Covid-19 e le continue dicerie di carattere razzista nei confronti di Beijing; le sanzioni contro Iran e Cuba per impedire l’arrivo di materiale sanitario…

Sempre più persone stanno imputando il declino morale della diplomazia americana al segretario di Stato Mike Pompeo. In merito, il “Washington Post” ha addirittura pubblicato un articolo per criticare i risultati negativi ottenuti da Pompeo nel fronteggiare l’epidemia, definendolo uno dei peggiori segretari di Stato nella storia. Ripercorrendo la carriera di Pompeo è possibile scoprire che la speculazione politica pragmatistica è stata l’unica strada che gli ha permesso di godere dei favori dei leader americani e di emergere dai giochi politici della “House of Cards” di Washington. Come un “camaleonte politico”, Pompeo si sta avvicinando ai vertici del potere attraverso un continuo aggiustamento dello spettro politico.

Da quando negli USA è stata formata l’attuale legislatura, sono stati effettuati diversi rimpasti nella squadra decisionale che si occupa della diplomazia e della sicurezza nazionale. Solo dal marzo 2018 al settembre 2019, sono stati licenziati il segretario di Stato Tillerson, il segretario alla Difesa Mattis e il consigliere per la sicurezza nazionale Bolton. Al contrario, dopo una breve parentesi a capo della CIA, Pompeo rimane tutt’oggi segretario di Stato USA. Citando le parole di un ex funzionario governativo rimasto anonimo, il “New Yorker” ha definito Pompeo “il più grande lusingatore” accanto ai leader americani.

L’influenza di Pompeo nei gruppi di diplomatici e agenti segreti è quasi del tutto dominante. Tuttavia, la sua preparazione professionale e la sua condotta morale sono incompatibili con un potere così grande. Tutto ciò ha amplificato di diverse volte la nocività di queste politiche inappropriate.

Pompeo è come un “manovratore” alle spalle dei leader americani, sta influenzando e mutando in maniera impercettibile e graduale la politica di sicurezza della Casa Bianca, conducendo la squadra diplomatica americana verso un vicolo cieco unilaterale. Tuttavia, mentre Pompeo raccoglie il suo tornaconto politico, con l’intenzione di raggiungere ambizioni politiche ancora maggiori, i leader e la diplomazia USA pagano il conto in termini di credibilità internazionale.

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