I politici statunitensi farebbero meglio a non sottovalutare il QI del popolo

2020-03-23 19:54:22
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Un articolo pubblicato di recente dal New York Times ha elencato una serie di fatti che dimostrano l'incoerenza degli atteggiamenti del leader statunitense nei confronti dell'epidemia di Covid-19, sottolineando che stava cercando di distogliere l'attenzione del pubblico per coprire il "fallimento catastrofico" della risposta all'epidemia.

Le agenzie di intelligence hanno emesso avvisi confidenziali già a gennaio e febbraio di quest'anno, affermando che il nuovo coronavirus avrebbe potuto causare una crisi globale. Tuttavia, il 26 febbraio, il presidente statunitense affermava durante una conferenza stampa che i rischi affrontati dagli americani erano "molto bassi". Solo il 13 marzo, Donald Trump ha dichiarato ufficialmente lo stato di “emergenza nazionale”.

Allo stesso tempo, anche la notizia che alcuni politici statunitensi avevano venduto titoli prima dello schianto del mercato azionario ha scatenato le ire dell'opinione pubblica statunitense. Questi politici hanno venduto in anticipo i loro titoli senza avvertire il pubblico dei possibili rischi e hanno ripetutamente difeso le misure di prevenzione e controllo dell’epidemia adottate dal governo statunitense. Si ha l’impressione che si interessino solo dei propri capitali e che trattino i cittadini come bambole, senza preoccuparsi affatto della loro vita.

Quello che colpisce più seriamente la fiducia del popolo statunitense è che le scorte di tamponi sono insufficienti, ma molti politici e celebrità potranno essere sottoposti al test prima degli altri, anche se non presentano sintomi. Questo "prima i ricchi" durante l’epidemia sta causando ansia nella comunità statunitense, ma il presidente ha detto: "Forse, questa è la vita". Purtroppo, il principio che "gli uomini nascono tutti uguali", proposto dal padre fondatore degli Stati Uniti Thomas Jefferson nella Dichiarazione d'Indipendenza, è stato frantumato dalla realtà della società statunitense di oggi.

Dopo New York e Washington, il 22 marzo anche lo Stato della California è stato dichiarato "area di grave emergenza". I ricercatori della Columbia University hanno recentemente lanciato l’allarme che, se gli Stati Uniti non controllano l'epidemia, il picco giornaliero di nuovi casi confermati raggiungerà quota 500.000 contagiati.

Si consiglia ad alcuni politici statunitensi di non sopravvalutare le loro capacità, di non sottovalutare il QI del pubblico e di rivolgere i loro pensieri a trovare al più presto una soluzione per soddisfare i bisogni più urgenti in tema di prevenzione dell’epidemia e di mettere veramente al primo posto la vita e la salute del proprio popolo, altrimenti saranno chiamati a risponderne in prima persona.

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