Perché gli Stati Uniti interferiscono nelle elezioni della WIPO?

2020-02-28 21:51:09
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Le elezioni del segretario generale dell'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (WIPO) si terranno la prossima settimana a Ginevra. Diversi paesi, tra cui la Cina, hanno proposto candidati per ricoprire questa posizione. Tuttavia, poco prima dell'inizio delle elezioni, alcuni politici americani hanno iniziato una "farsa politica" autodiretta.

Per esempio, il team del segretario di Stato americano Mike Pompeo ha calunniato la Cina per "aver rubato proprietà intellettuale", affermando che "è ridicolo che la Cina guidi un'agenzia che aiuta a formulare politiche transnazionali sulla proprietà intellettuale". Il direttore della Commissione commerciale nazionale della Casa Bianca, Peter Navarro, ha così scritto in un articolo pubblicato sul Financial Times, "la Cina non dovrebbe essere autorizzata a controllare l'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale". Allo stesso tempo, gli Stati Uniti stanno anche esercitando pressioni su alcuni paesi per costringerli a rinunciare al loro sostegno al candidato cinese.

Perché gli Stati Uniti non hanno risparmiato sforzi per interferire nell’elezione del candidato cinese per questo incarico presso la WOIP? Di cosa hanno paura?

Da quando è entrata a far parte dell’organizzazione, nel 1980, la Cina ha costantemente rafforzato la protezione della proprietà intellettuale e la cooperazione internazionale. La sua capacità e protezione in materia di proprietà intellettuale hanno registrato un notevole miglioramento. Secondo l’Indice di innovazione globale della WOPI, la performance della Cina ha mantenuto il suo slancio al rialzo per il quarto anno consecutivo, balzando al 14esimo posto.

Ogni elezione deve essere condotta in modo giusto ed equo, per non parlare del fatto che si tratta di un’elezione del segretario generale di un'agenzia delle Nazioni Unite. È assurdo che gli Stati Uniti abbiano reso queste elezioni una "farsa politica" per i propri interessi. Crediamo che ogni paese sovrano deciderà autonomamente la propria posizione di voto secondo le proprie considerazioni e interessi, senza cedere alle pressioni immorali esercitate dagli Stati Uniti.

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