L’Ue è ancora il principale acquirente di combustibili fossili della Russia
Secondo un report investigativo pubblicato lunedì 13 giugno dal Centro finlandese per la ricerca sull’energia e l’aria pulita (CREA), l’Ue rimane ancora il principale acquirente di gas e petrolio russo nonostante le molteplici sanzioni economiche imposte alla Russia dallo scoppio del conflitto con l’Ucraina.
Secondo il CREA, dal 24 febbraio al 3 giugno di quest’anno, la Russia ha guadagnato 93 miliardi di euro grazie all’esportazione di combustibili fossili, 46 dei quali provenivano dalle esportazioni di petrolio greggio e 24 da quelle di gas naturale attraverso gli oleodotti, mentre il resto proviene dalla vendita di derivati del petrolio, carbone ecc. Il 61% delle entrate totali della Russia dall’esportazione di combustibili fossili, ovvero circa 57 miliardi di euro, proveniva dagli acquisti dell’Ue di gas e petrolio russi. Diverse società energetiche europee hanno inoltre continuato ad acquistare combustibili fossili russi a maggio, cioè dopo che l’Ue aveva imposto molteplici sanzioni economiche alla Russia.