Esperto energetico italiano: è difficile per l’Italia ridurre in breve tempo la dipendenza al gas naturale russo
Recentemente il Think Tank italiano “Centro Europa Ricerca” ha pubblicato un rapporto, analizzando la prospettiva della transizione energetica in Italia e l’influenza esercitata dai conflitti Russia-Ucraina alla transizione energetica e all’economia italiana. L’autore principale del rapporto e il senior energy economist del CER Floros Demostenes ha detto al giornalista del CMG che è difficile per l’Italia ridurre in breve termine la dipendenza al gas naturale russo, e un ritorno al petrolio e al carbone senza usare il gas russo rappresenterebbe un grave passo indietro nella transizione energetica dell’Europa.
Questo rapporto con il titolo “Crisi o transizione energetica?” osserva che nel 2021 l’Italia ha consumato il gas naturale di 76 miliardi di metri cubi, fra cui i 29 miliardi importati dalla Russia. Per eliminare la dipendenza dal gas naturale russo, il governo italiano ha recentemente proposto a diversi paesi di aumentare l’importazione di gas naturale. Floros Demostenes ritiene che sia difficile realizzare in breve tempo tale obiettivo.
“Gli altri fornitori che abbiamo come Algeria, Azerbaigiana e Libia, non hanno la possibilità di sostituire interamente questo ammontare, mentre il gas naturale esportato da Gatar, dagli Stati Uniti e dagli altri paesi costa anche molto di più, quindi questo metterebbe in grosse difficoltà le nostre imprese che aumenterebbero i loro costi di produzione.” Detto Floros Demostenes.
Il senior energy economist ha aggiunto: “Da una parte noi non possiamo fare la transizione energetica senza il gas naturale, tra cui il gas naturale che ci farà da ponte tra i combustibili fossili e rinnovabili. Se non usiamo il gas naturale russo, come affermano in molti, è inevitabile di nuovo l’incremento nell’utilizzo di petrolio e di carbone, questo è passo indietro molto grave della transizione energetica.”