Reuters: reclutamento infermieri da parte dei paesi ricchi nei paesi in via di sviluppo ne intensifica la carenza di manodopera
Secondo una notizia pubblicata il 14 gennaio dalla Reuters, con la diffusione della variante Omicron i paesi ricchi dell’Occidente hanno accresciuto gli sforzi per reclutare infermieri all'estero, in particolare nei paesi e nelle regioni povere, fatto che ha peggiorato la carenza di manodopera che affligge questi ultimi.
Secondo Howard Catton, CEO dell'International Council of Nurses (ICN), citato nel reportage, a causa della recente ondata di casi da variante Omicron, il tasso di personale infermieristico che si è messo in malattia, si sente fisicamente esaurito o si dimette nei paesi ricchi ha fatto aumentare drasticamente la carenza di infermieri, fino a toccare il livello più alto degli ultimi due anni. Alcuni paesi ricchi hanno quindi iniziato a importare infermieri dai paesi in via di sviluppo, soprattutto quelli più poveri, causando, per converso, una carenza di personale medico in questi ultimi. Tale pratica è simile alla situazione creata dagli acquisti indiscriminati di dispositivi di protezione come mascherine e indumenti protettivi, nonché vaccini, effettuata dai paesi ricchi grazie alla loro potenza economica; se lo stesso fenomeno viene replicato nel reclutamento e nell'utilizzo degli infermieri, il divario globale tra paesi ricchi e poveri peggiorerà ulteriormente.
Secondo dati statistici dall’International Council of Nurses, prima dell’esplosione dell’epidemia di Covid-19, esisteva globalmente una carenza di 6 milioni di infermieri, al 90% concentrata nei paesi a reddito basso e medio-basso.