Michael Head, l’emergenza della nuova variante Omicron evidenzia la disuguaglianza nella distribuzione dei vaccini
L’emergenza del nuovo ceppo mutante del coronavirus, l’Omicron, ha portato nuove sfide alla prevenzione dell’epidemia globale.
Il dottor Michael Head, ricercatore senior in Salute Globale, presso l’Università di Southampton, nel Regno Unito, ha affermato alla CNN che le precedenti varianti del coronavirus, che avevano causato un’epidemia su larga scale, si erano manifestate in aree in cui l’epidemia era grave e incontrollata, come la scoperta della variante Alpha nel dicembre dello scorso anno in Regno Unito, e la scoperta di quella Delta nel febbraio di quest’anno in India.
La variante Omicron è stata identificata per la prima volta in Sudafrica il 9 novembre. Secondo il dottor Head esistono ancora molte persone nel mondo che non sono state vaccinate contro il Covid, come nell’Africa subsahariana; l’emergenza del ceppo Omicron non è che “un risultato naturale del lento tasso di vaccinazione a livello globale”.
Head ha inoltre aggiunto che “i paesi più ricchi hanno accumulato più dosi di quelle effettivamente necessarie, senza mantenere la promessa di donare i vaccini al piano di attuazione dei vaccini contro il Covid (guidato dall’Oms), o quella di donare i vaccini direttamente ad altri paesi”. Questo è uno dei motivi che portano alla carenza di vaccini in molti paesi come il Sudafrica.