Big data, possibile diffusione del Covid-19 negli Usa intorno al settembre del 2019
A tutt’oggi la ricerca dell’origine del nuovo coronavirus rappresenta una sfida comune per l’umanità. Per portare avanti i lavori di ricerca sull’origine del nuovo coronavirus in modo rapido e preciso, i matematici hanno provato una soluzione proveniente dall’analisi dei big data e in collaborazione ai biologi stanno cercando il “paziente 0”.
Il 22 settembre la piattaforma di pre-pubblicazione per le tesi sulla scienza e tecnologia dell’Accademia delle Scienze cinese (ChinaXiv) ha pubblicato un risultato della ricerca sull’origine del coronavirus ottenuto grazie all’analisi dei nuovi big data, secondo il quale il “paziente 0” di Covid-19 negli Stati Uniti risalirebbe probabilmente intorno a settembre 2019, e il 50% dei primi casi di infezione a Rhode Island risalirebbero al 26 aprile del 2019, molto prima del 20 gennaio del 2020, il primo caso di contagio pubblicato istituzionalmente dalle autorità americane.
Sebbene l’emergenza sanitaria sia diffusa all’inizio del 2020 in Cina, da una serie di ricerche è emerso che in diversi Paesi, tra i quali Usa, Spagna, Francia, Italia e Brasile, prima dell’espansione dell’emergenza sanitaria in Cina, erano già presenti indizi della diffusione del nuovo coronavirus.