Giornalista del Corriere della Sera: ‘La Cina è un'economia globale che non può essere ignorata e un interlocutore indispensabile per mantenere la stabilità della comunità internazionale’
Dal 1921 al 2021, il Partito Comunista Cinese ha compiuto un brillante percorso centenario. Nell’ultimo secolo come hanno commentato il PCC e la Cina i media di vari paesi?
Il 27 novembre 1921 il Corriere della Sera commentò: “La Cina è in istato di banditismo anarchico, ogni governatore ha le sue truppe più o meno saccheggiatrici e agisce da sovrano in guerra guerreggiata. Nessuno può darle integrità, unità, organizzazione nazionale con atti diplomatici.” Secondo Paolo Salom, giornalista della sezione internazionale del Corriere della Sera, all’epoca la maggior parte dei paesi occidentali si preoccupavano per il futuro della Cina.
Secondo lui, dopo il lancio delle politiche di riforma e apertura, di pari passo con il rapido sviluppo economico e la crescita dello status internazionale della Cina, l'interesse dei lettori italiani verso di essa sta aumentando di giorno in giorno, e la percentuale di reportage relativi alla Cina è in costante aumento. Paolo Salom ha detto che la Cina ha completato la sua metamorfosi in pochi decenni ed è diventata un attore importante sulla scena mondiale, oggi la Cina è un'economia globale che non può essere ignorata, un interlocutore indispensabile per mantenere la stabilità della comunità internazionale, ma ha anche stretti legami economici e sociali con l'Italia, così come la "Belt & Road Initiative". Tra gli altri, il Corriere della Sera copre il gli eventi più importanti del mondo ogni giorno, e la Cina (i suoi contenuti) ne fa senza dubbio parte.