Nell’emergenza, la Pirelli va contro corrente: in vista una più ampia collaborazione con la Cina

2020-10-15 10:20:53
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La Pirelli è entrata nel mercato cinese nel 2005, in veste di produttore di pneumatici e di fornitore di servizi Internet all’avanguardia a livello mondiale, e nell’arco di 15 anni ha costruito in Cina tre stabilimenti e creato oltre 4.500 posti di lavoro, attivando nel frattempo più di 3.700 punti di vendita. Dai dati delle vendite emerge che il 70% delle gomme prodotte dalla Pirelli in Cina è destinato a soddisfare le esigenze del mercato cinese, mentre il restante 30% viene esportato in Giappone, Corea del Sud, nei Paesi sud-asiatici e dell’Oceania.

Durante un’intervista concessa in esclusiva alcuni giorni fa ai microfoni del CMG, il CEO della Pirelli nella regione dell’Asia e Pacifico, Giuliano Menassi, ha affermato che le misure tempestive ed efficaci adottate dalla Cina nella lotta contro l’emergenza Covid hanno permesso a uno degli stabilimenti di Yanzhou, nella provincia dello Shandong, di non fermarsi neanche un giorno, garantendo appieno la stabilità della filiera industriale e della catena di approvvigionamento. In futuro, sfruttando pienamente le opportunità create dallo sviluppo in Cina di auto elettriche alimentate da nuove fonti di energia, la Pirelli valorizzerà ulteriormente le potenzialità del mercato cinese, creando nuovi punti di crescita.

Pirelli trasforma l’emergenza in opportunità

Da quando è esplosa l’emergenza sanitaria del Covid-19, all’inizio di quest’anno, la Pirelli ha subito attivato in Cina una task force, un centro operativo attivo 24 ore su 24, mantenendo una stretta comunicazione e coordinandosi con la sede generale in Italia e con le autorità locali. Gli stabilimenti in Cina hanno mobilitato tutte le risorse possibili non solo per acquistare e fornire ai dipendenti i dispositivi di protezione come le mascherine, ma anche per disporre il controllo della temperatura e le misure di sanificazione dei centri di lavoro. Giuliano Menassi ha detto che le rigorose iniziative adottate dal governo cinese per il contenimento dell’epidemia sono state impressionanti, aggiungendo che anche le misure messe in campo dalla Pirelli hanno ottenuto dei risultati di cui poter essere orgogliosi. Finora non si è verificato nessun caso all’interno degli impianti della Pirelli in Cina, e uno dei tre stabilimenti non ha mai interrotto la produzione, garantendo nel corso dell’emergenza sanitaria non solo la stabilità della catena di fornitura delle materie prime, ma anche una regolare distribuzione all’interno della filiera industriale.

Tuttavia, a causa dell’impatto generale avuto sul settore automobilistico, inevitabilmente, nei primi due trimestri del 2020, le vendite della Pirelli in Cina hanno subito un certo calo ma, dopo il rimbalzo del terzo trimestre, sono attualmente tornate allo stesso livello degli anni passati. Giuliano Menassi ha ricordato che il Covid ha fornito anche nuove opportunità di sviluppo all’impresa. Gli stabilimenti hanno, infatti, potuto concentrarsi sulla ricerca di alcuni nuovi prodotti e hanno sfruttato il modello di vendita e-commerce B2C, accelerando la promozione di alcuni nuovi progetti che, altrimenti, sarebbe stato difficile avviare.

Pirelli intensificherà la cooperazione con la Cina

Ad oggi, sia la sede generale, sia il brand e la ricerca di Pirelli si trovano ancora in Italia, tuttavia la cooperazione con la China National Chemical Corporation e con il Silk Road Fund, avviata nel 2015, ha dato senza dubbio un contributo importante per l’internazionalizzazione dell’impresa. Nell’ultimo decennio e mezzo, Pirelli ha avuto successo nel mercato cinese e, negli anni a venire, avrà ancora un enorme potenziale da sfruttare in questo mercato. All’interno del parco industriale Hixih di Yanzhou, nella provincia dello Shandong, dove si trovano due stabilimenti della Pirelli, l’azienda sta istituendo un centro di ricerca e innovazione, che consoliderà sicuramente il suo sviluppo nella regione dell’Asia e Pacifico.

Secondo il CEO della Pirelli nella regione, dal punto di vista dello sviluppo strategico dell’impresa, il gruppo aumenterà i propri investimenti nel mercato cinese. Questo perché in Cina si concentrano tutta una serie di requisiti del suo mercato, che viene definito di alto valore dall’azienda. In virtù di questo, è possibile prevedere che i suoi affari in Cina vedranno ancora una forte crescita. In particolare, in questi ultimi anni la Cina ha prestato sempre più attenzione allo sviluppo delle auto elettriche alimentate da nuove fonti di energia, mostrando un particolare interesse per la sostenibilità della mobilità. Ciò corrisponde anche al programma di sviluppo della stessa Pirelli, la quale, cogliendo questa opportunità, amplierà ulteriormente la dimensione dei propri investimenti e svolgerà ricerche sulle nuove tecnologie e sui nuovi prodotti all’interno della Cina, così da creare nei prossimi anni nuovi punti di crescita.

Diminuire l’inquinamento ambientale e perseguire uno sviluppo sostenibile

Sebbene Menassi lavori solamente da tre anni nel Paese Cina, è venuto per la prima volta in Cina nel 2012. In questi otto anni, Menassi non solo ha potuto vedere quanto impegno il governo cinese ha profuso nella tutela ambientale, ma ha anche assistito al costante miglioramento dell’ambiente atmosferico nel Paese. Secondo Giuliano Menassi, “I monti verdi e le acque limpide sono giacimenti d’oro” è un segnale molto forte, che riflette il concetto e il valore molto importante della sostenibilità.

Per un’azienda come la Pirelli, che produce i pneumatici usando come materia prima la gomma, ridurre l’inquinamento ambientale e perseguire uno sviluppo sostenibile sono elementi essenziali della propria etica aziendale. Per tale ragione, prima di realizzare qualsiasi piano di sviluppo, la Pirelli ne prende in considerazione la sostenibilità ambientale e, ogni volta che l’impresa realizza degli upgrading o fa dei nuovi investimenti, vi integra prima di tutto i requisiti di tutela ambientale. Tutto ciò è alla base dello sviluppo dell’azienda e ne costituisce la missione, tanto da diventarne una parte indispensabile del proprio DNA.

Nel 50esimo anniversario delle relazioni Italia-Cina, la Pirelli festeggia i suoi primi 15 anni in Cina

Il 15esimo anno della Pirelli in Cina ricorre in concomitanza con il 50esimo anniversario dell’allacciamento dei rapporti diplomatici tra Italia e Cina. Giuliano Menassi ha ricordato che Italia e Cina, per quanto siano divise da migliaia di chilometri, presentano molte similitudini, ad esempio, a livello di storia, cultura e tradizione. Negli ultimi otto-nove mesi, sia i due Paesi sia le rispettive imprese hanno vissuto delle esperienze eccezionali. Dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria in Cina, l’Italia è stato il primo Paese a fornire aiuto alla Cina; successivamente, quando a trovarsi nel momento più critico dell’emergenza Covid è stata l’Italia, la Cina ha fatto tutto il possibile per fornire il proprio sostegno al Belpaese nella lotta contro l’epidemia.

Questo spirito di fratellanza e solidarietà, ben espresso dalla famosa frase - da molti attribuita al filosofo latino Seneca - “Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino”, emerge anche nella collaborazione tra le aziende. All’inizio della pandemia, il Gruppo Pirelli ha mobilitato tutte le sue filiali sparse nel mondo per donare una grossa quantità di dispositivi sanitari alla struttura Pirelli in Cina; in seguito, con l’assistenza dei propri partner cinesi, ha fornito gratuitamente all’Italia una grande quantità di materiali sanitari, tra cui numerosi ventilatori. In un momento storico così critico, i due Paesi e le loro imprese hanno saputo far fronte unito contro l’emergenza sanitaria, dando prova di grande solidarietà.

Secondo Menassi, il 50esimo anniversario delle relazioni diplomatiche è solo un inizio. Il CEO si è detto infatti convinto che i rapporti bilaterali vedranno di sicuro uno sviluppo prospero nei prossimi anni e daranno un contributo importante alla ripresa economica globale.

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