Zhao Lijian: ‘Usa devono fornire risposte sul lavoro forzato nel loro territorio’

Il 27 giugno il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha presieduto una conferenza stampa ordinaria. Un giornalista ha posto la seguente domanda: “A seguito dell’entrata in vigore del disegno di legge preventivo sul lavoro forzato degli uiguri, il 25 scorso John Kirby, coordinatore della comuniazione strategica per il Consiglio della Sicurezza nazionale della Casa Bianca, parlando sul Summit del G7, ha di nuovo espresso le rimostranze sul cosiddetto lavoro forzato in Cina. Qual è il commento del portavoce?”.

Zhao Lijian ha prima di tutto ribadito che “il lavoro forzato non c’è in Cina ma negli Stati Uniti” ed ha aggiunto che da diverso tempo gli Stati Uniti hanno ripetuto le menzogne sul “lavoro forzato” nel Xinjiang nel vano tentativo di contenere la Cina attraverso il Xinjiang e di creare nella regione autonoma “disoccupazione forzata”. In effetti queste assurde accuse degli Stati Uniti riflettono la loro propria responsabilità criminale.

Zhao Lijian ha sottolineato che il lavoro forzato è una malattia cronica che esiste negli Stati Uniti sin dalla loro fondazione. La lunga storia della schiavitù è la prova del lavoro forzato negli Stati Uniti. Il portavoce ha aggiunto che fino ad oggi gli Usa sono ancora l’area più colpita dal lavoro forzato e sono un paese con moderne forme di schiavitù moderna. L’Università di Denver ha pubblicato un articolo sul suo sito rivelando che oggi almeno 500 mila persone negli Usa vivono in condizioni di schiavitù e costrette a lavorare.