Il prezzo elevato del “petrolio della democrazia”
Il Gruppo Shell, gigante europeo dell’energia, ha dichiarato di aver subito gravi danni dopo l’interruzione delle importazioni di petrolio dalla Russia. Tuttavia, Bloomberg ha rivelato che Shell sta comprando segretamente grandi quantità di petrolio russo e lo spedisce in Lettonia, dove lo mescola con "olio democratico" di altri paesi per creare un prodotto petrolifero dalla Lettonia "in modo che possa essere venduto in Europa senza violare le sanzioni".
In seguito allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, l'Occidente ha imposto diverse sanzioni alla Russia, portando a un'impennata dei prezzi delle merci generali, che si è diffusa ulteriormente al mercato dei consumi, con tassi di inflazione che hanno raggiunto livelli record sia negli Stati Uniti che all’interno dell'Ue. Tuttavia alcuni sono riusciti ad arricchirsi anche in una situazione come questa e che Bloomberg definisce come "dare un contentino all'opinione pubblica mentre si apre la porta sul retro".
Un barile di "petrolio della democrazia" a prezzo gonfiato mostrerà agli europei chi sta traendo profitto dalla guerra brutale e dalle crescenti privazioni che questo conflitto sta portando.