Cina: ‘Usa continuano a diffamarci con le bugie sul Xinjiang’

Nel corso della conferenza stampa ordinaria tenuta il pomeriggio di oggi al ministero degli Esteri cinese, un giornalista ha chiesto al portavoce Wang Wenbin di commentare il fatto secondo cui il primo marzo, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha pronunciato un discorso in collegamento video alla sessione di alto livello della 49esima conferenza del Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Nel suo intervento, Blinken ha detto che il governo cinese continua a commettere un genocidio razziale e reati contro l’umanità ai danni musulmani di etnia uigura e di altre minoranze etniche del Xinjiang.

Wang Wenbin ha prima di tutto criticato gli Stati Uniti per aver diffuso nuovamente bugie per diffamare la Cina. Ha presentato il fatto secondo cui gli Stati Uniti, dopo la loro fondazione, massacrarono su larga scala gli abitanti del luogo provocando una riduzione significativa della loro popolazione, dai 5 milioni nel 1492 ai 250 mila all’inizio del Novecento.

Wang Wenbin ha detto che oggi, 2 marzo, il ministero degli Esteri cinese ha pubblicato sul suo sito web i Fatti storici e le prove reali del genocidio razziale contro gli indiani portato avanti dagli Stati Uniti. Questo documento presenta in modo dettagliato i reati di questo tipo commessi dagli Usa.

Alla fine, il portavoce ha sottolineato che la porta del Xinjiang è sempre aperta, che la Cina accoglie personalità imparziali di tutti i paesi nella regione e che le bugie inventate dai politici americani non faranno altro che lasciare dietro di sé una macchia d’infamia.