La storica missione della completa riunificazione della patria cinese deve essere portata a termine, e lo sarà certamente!
“La storica missione della completa riunificazione della patria cinese deve essere portata a termine, e lo sarà certamente!”. Quanto dichiarato nell’importante discorso del presidente cinese Xi Jinping nel corso della cerimonia commemorativa del centodecimo anniversario della Rivoluzione del 1911 ha mostrato la risoluta determinazione e la ferma volontà della Cina di difendere la propria sovranità nazionale e integrità territoriale. I calorosi applausi hanno mostrano la volontà comune della nazione cinese.
La realizzazione della completa riunificazione del Paese non rappresenta solo un interesse fondamentale della Nazione cinese, ma anche la causa non compiuta della Rivoluzione del 1911. 110 anni fa, gli antenati rivoluzionari, rappresentati da Sun Yat-sen, hanno lanciato la rivoluzione che ha messo fine alla monarchia assoluta che ha dominato la Cina per oltre due mila anni, e ha istituito il primo Stato repubblicano in Asia. Tuttavia a causa delle condizioni non favorevoli in quel preciso momento storico, la rivoluzione del 1911 non ha realizzato la missione dell’indipendenza nazionale e della liberazione del popolo, né ha risolto il problema della riunificazione del paese.
In qualità di successore della volontà incompiuta degli antenati rivoluzionari, dopo la sua fondazione il Partito Comunista cinese non solo ha guidato il popolo a realizzare l’indipendenza nazionale e la sua librazione, ma ha anche creato un miracolo raramente visto nel mondo, quello della rapida crescita economica e della stabilità sociale a lungo termine. In questo modo, passo dopo passo, il partito è riuscito a trasformare in realtà il sogno dei suoi predecessori tra cui Sun Yat-sen. Risolvere la questione di Taiwan e realizzare la completa riunificazione dello Stato rappresentano la missione storica mai mutata del PCC.
Per le due sponde tra lo Stretto di Taiwan, la realizzazione pacifica della riunificazione di Stato consiste maggiormente negli interessi generali della Nazione cinese, dunque anche dei cittadini di Taiwan. Tuttavia, le forze favorevoli alla “indipendenza” hanno violato apertamente il principio di “Una sola Cina” e il Consenso del 1992, invitato i nemici a creare caos, danneggiando volontariamente il processo di riunificazione pacifica delle due sponde dello Stretto di Taiwan. In particolare sin dall’insediamento delle attuali autorità di Taiwan, cogliendo l’occasione della strategia dell’ “Indo-Pacifico” promossa dagli Usa, hanno accelerato il coinvolgimento degli Stati Uniti, e hanno continuato a condurre azioni provocatorie con la speranza di danneggiare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina.
Ovviamente le forze favorevoli alla “indipendenza di Taiwan” non solo rappresentano il maggiore ostacolo alla riunificazione della Cina, ma anche un grave pericolo nascosto per la grande rinascita della nazione cinese, dunque è necessario combatterle con la massima risolutezza. La Cina non ha rinunciato alla forza militare e si è riservata la possibilità di prendere ogni misura necessaria per rispondere alle ingerenze esterne e all’azione dei separatisti. Da sempre la Cina fa quanto dice, per questo nessuno dovrebbe sottovalutare la sua risoluta determinazione, la sua volontà e la ferma capacità di difendere la sua sovranità e integrità territoriale.