Incolpate Beijing e l’OMS, è ora che Washington rifletta su se stessa
Sembra che Washington non abbia mai riflettuto sulla sua responsabilità per l'epidemia, ma abbia invece cercato di trasferire la responsabilità su Beijing e sull’OMS. Il 12 giugno, un gruppo di persone guidate da Michael T. McCaul, membro del Partito Repubblicano degli Stati Uniti, hanno elaborato un rapporto intitolato “L'origine della pandemia globale di Covid-19, incluso il ruolo del Partito Comunista Cinese e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità”. La conclusione principale del rapporto è che la colpa della diffusione globale dell'epidemia che ha provocato centinaia di migliaia di morti e del crollo dell'economia mondiale sia tutta del Partito Comunista Cinese e dell’OMS.
La prima impressione lasciata nel leggere l’intero rapporto è che non si tratti di un rapporto investigativo imparziale e obiettivo, ma di un' “arma d'attacco” contro la Cina con conclusioni prestabilite.
Il rapporto accusa la Cina (in questo caso, il Partito Comunista Cinese) di nascondere informazioni rilevanti sulla salute pubblica, di reprimere i giornalisti e di non aver informato in tempo l’OMS sulla situazione epidemica. Accusa anche l’OMS e il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus di aver difeso la risposta della Cina all'epidemia.
In primo luogo, la Cina non nasconde informazioni pertinenti sulla salute pubblica.
In secondo luogo, la repressione dei giornalisti di cui parla il rapporto è una sciocchezza.
Infine, alcune accuse del rapporto contro l’OMS e Tedros Adhanom Ghebreyesus sono insostenibili.
Il motivo per cui la situazione epidemica negli Stati Uniti è così grave è che alcuni politici negli Stati Uniti sono anti-intellettuali, anti-scientifici e dediti a battagli politiche.