Cina: diverse misure per aiutare le imprese che operano con l’estero a riprendere le attività produttive
Allo scopo di ridurre efficacemente le conseguenze dell’epidemia di COVID-19 per lo sviluppo economico cinese, il 16 febbraio l’Amministrazione generale delle dogane cinese ha varato 10 misure a favore della ripresa delle attività produttive da parte delle imprese che operano con l’estero, in modo da promuovere la crescita stabile del commercio con l’estero. Secondo gli esperti, il commercio con l’estero della Cina, nel medio e lungo periodo, è alimentato ancora da forti fattori endogeni di crescita.
Le 10 misure emanate il 16 febbraio dall’Amministrazione generale delle dogane comprendono: accelerare il controllo e il passaggio doganale degli impianti produttivi e materie prime importate; promuovere l’espansione delle importazioni di prodotti agricoli ed alimentari; aumentare ulteriormente il numero dei paesi autorizzati ad accedere al mercato e delle imprese registrate nel settore dei prodotti agro-alimentari; intensificare la ripresa delle attività lavorative e produttive da parte delle imprese che commerciano con l’estero. Nel frattempo, le dogane cinesi apriranno per le imprese una “corsia preferenziale” per favorire una ripresa delle attività produttive attraverso la semplificazione delle procedure per la registrazione e l’archivazione delle imprese, la semplificazione delle misure di quarantenna e l’approvazione dei prodotti medicinali speciali importati, la semplificazione delle procedure riguardanti la proroga della validità del Processing Trade Handbook, la semplificazione della verifica e la riduzione delle ispezioni alle imprese, la realizzazione semplice e rapida delle funzioni amministrative. Tutto ciò mira a creare un ambiente commerciale favorevole per le aziende. In merito, Bai Ming, vice direttore del Dipartimento per i mercati internazionali dell’Accademia cinese per il commercio internazionale e la cooperazione economica (Chinese Academy of International Trade and Economic Cooperation), del Ministero del Commercio, si è così espresso:
“La priorità delle dogane consiste nel favorire lo sviluppo internazionale delle imprese. La fornitura di diverse facilitazioni attraverso la semplificazione delle procedure, può aiutare le imprese a eseguire attività di importazione ed esportazione nell’attuale situazione. L’ulteriore miglioramento dei servizi offerti alle imprese, ivi comprese le varie procedure regolatorie, hanno aumentato l’efficienza dei controlli doganali, ridotto concretamente gli oneri delle imprese e conseguentemente anche i costi di transazione”.
L’Amministrazione generale delle dogane ha avviato anche attive cooperazioni e coordinamenti a livello internazionale, così da intensificare la risposta alle misure commerciali restrittive applicate da alcuni paesi. Sono stati rafforzati il pre-allarme basato sul monitoraggio delle statistiche sul commercio con l’estero, seguite da vicino e raccolte le informazioni sulle misure restrittive che prendono di mira le importazioni e le esportazioni cinesi attuate da altri paesi e regioni a causa dell’epidemia, al fine di fornire servizi alle imprese che si occupano di import-export. Si sono rafforzate anche le analisi, le ricerche e i giudizi con la pubblicazione di informazioni di pre-allarme, in modo da ridurre al minino l’impatto dell’epidemia sullo sviluppo del commercio con l’estero.
Nel frattempo, anche le camere di commercio e associazioni di categoria si stanno impegnando attivamente per facilitare la ripresa del lavoro e della produzione da parte delle imprese. A causa dell’epidemia, alcune aziende non riescono a consegnare in tempo i prodotti ai clienti esteri, trovandosi così a dover far fronte al problema dell’inadempimento dei contratti. In questi casi, il China Council for the Promotion of International Trade (CCPIT) rilascia un certificato che attesta le cause di forza maggiore dovute all’epidemia di COVID-19. Fino al 14 febbraio, il CCPIT ha rilasciato in totale oltre 1600 certificati che riguardano contratti che vanno dalle decine di migliaia alle decine di miliardi di yuan, aiutando le imprese a ridurre le perdite causate dall’epidemia. Al riguardo, Bai Ming ha dichiarato:
“Le dogane, le istituzioni finanziarie e fiscali, i governi locali e i dipartimenti commerciali hanno unito le forze e avviato un’opera sistematica, aiutando congiuntamente le imprese a superare le attuali difficoltà. Lo sviluppo del commercio con l’estero dipende infatti dal consolidamento delle fondamenta industriali per le quali, al momento, la cosa più importante è la battaglia contro l’epidemia. Convogliare tutte le forze del paese nella battaglia contro l’epidemia serve anche a creare condizioni favorevoli allo sviluppo del commercio con l’estero.”
Inoltre, anche autorevoli istituzioni internazionali hanno espresso, una dopo l’altra, il loro sostegno alla battaglia della Cina contro l’epidemia. La Banca Mondiale si è detta convinta che la Cina ha il margine per attuare politiche a favore della prevenzione e controllo dell’epidemia e del matenimento della resilienza economica. Il presidente del FMI, Kristalina Georgieva, ha affermato di sostenere le misure cinesi per prevenire e controllare l’epidemia e che l’economia cinese continua a presentare una “fortissima resilienza”, aggiungendo che il Fondo monetario è “pienamente fiducioso” in merito. Anche esponenti del settore ritengono che il commercio con l’estero cinese subirà un certo calo, che però non avrà evidenti conseguenze sulla tendenza generale. Nel medio e lungo periodo, il commercio con l’estero della Cina è infatti ancora alimentato da forti fattori endogeni di crescita.