Intervista esclusiva al rappresentante di IFAD in Cina, Matteo Marchisio

Nel corso di una recente intervista esclusiva, il rappresentante di IFAD in Cina, Matteo Marchisio, ha definito “storici” i risultati conseguiti dal Paese nella lotta alla povertà. Marchisio ha aggiunto che, in passato, nessun altro Paese è mai riuscito a portare fuori dalla povertà un numero così grande persone nel breve spazio di due generazioni, ed anche che le organizzazioni internazionali continueranno a fornire alla Cina tutto il supporto necessario per rispondere alle nuove sfide che il Paese troverà davanti a sé dopo il raggiungimento dell’obiettivo dell’eliminazione della povertà, nel 2020.

Domanda- Nel rapporto del XIX Congresso Nazionale del PCC, il presidente cinese Xi Jinping ha affermato che, dopo il 2020, nessun cinese si troverà al di sotto della soglia di povertà. Lei come considera questo grande obiettivo storico?

Matteo Marchisio- Prima di tutto dobbiamo fare complimenti alla Cina per aver raggiunto quello che è uno storico risultato. La Cina è stata in grado di portare quasi 800 milioni di persone fuori dalla soglia di povertà in 40 anni. Non c’è altro Paese che è riuscito a portare un numero tale di persone fuori dalla povertà in così poco tempo – di fatto in due generazioni – Perciò la Cina è un esempio per il resto dell’umanità.

Domanda- Dopo il 2020, quando la Cina avrà centrato l’obiettivo dell’eliminazione della povertà, l’IFAD continuerà con i suoi progetti di cooperazione?

Matteo Marchisio- È vero che a partire dall’anno prossimo non dovrebbe esserci nessuno che vive di sotto della soglia di povertà - che è di circa di 1,9 dollari al giorno - però i problemi per la Cina non sono finiti. Il gruppo di persone che è stato portato al di sopra della povertà continuerà a rimanere vulnerabile a possibili malattie, periodi di disoccupazione, agli effetti del cambiamento climatico, e tutti questi shock potrebbero in teoria fare in modo che queste persone - che erano state portate fuori dalla povertà - ricadano nella povertà. In secondo luogo, nonostante non ci sarà più estrema povertà, l’inegualità in Cina rimarrà ancora per molti anni, inegualità tra zone rurali e zone urbane, tra le province dell’est che sono più sviluppate, e le province centrali e occidentali della Cina, che sono meno sviluppate; o anche all’interno della stessa provincia, tra county che sono più sviluppate e county più povere. Perciò c’è sicuramente spazio per IFAD e Cina per continuare a lavorare insieme, per affrontare insieme queste sfide, e per risolvere e generare lezioni che possano aiutare altri Paesi che si trovano in situazioni simili.

Domanda- La Cina si sta impegnando in progetti per l’alleviamento della povertà all’interno dei confini nazionali e partecipa attivamente alla causa della riduzione della povertà in tutto in mondo, offrendo il suo proprio contributo. In passato l’IFAD ha preso parte a progetti di questo genere?

Matteo Marchisio- IFAD è un’organizzazione internazionale il cui focus, e mandato, è precisamente quello di supportare i Paesi in via di sviluppo a eradicare la povertà e sviluppare le zone rurali. In Cina abbiamo lavorato quasi 40 anni - L’anno prossimo celebreremo il 40esimo anniversario della nostra cooperazione con la Cina - finanziando 31 progetti che hanno contribuito a portare fuori della povertà 4,5 milioni di famiglie rurali, 20 milioni di persone. Però lavoriamo in altre regioni: Sud America, Africa, Estremo Oriente. Un elemento secondo me importante da sottolineare è il fatto che le lezioni che stiamo imparando dall’esperienza cinese possano essere in qualche modo condivise con altri paesi e possono rappresentare uno stimolo ma anche un esempio come la povertà possa essere ridotta.