Chuang-Letto

Attualmente sono molte le persone che lavorano dal letto. Secondo un sondaggio condotto nel novembre del 2020, il 72% dei mille americani intervistati ha affermato di aver lavorato a distanza dal proprio letto durante l’epidemia. È piuttosto significativo il fatto che questo dato sia cresciuto del 50% rispetto all’inizio dell’epidemia. Un decimo degli intervistati, in particolare gli impiegati più giovani, ha riferito di aver trascorso "la maggior parte o la totalità delle ore lavorative settimanali" (24-40 ore o più) sul letto. Molte persone non hanno scrivanie appropriate a casa e per loro lavorare da casa equivale, di fatto, a lavorare dal letto. Nel Regno Unito sono le persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni quelle che più raramente posseggono tavoli e sedie adatti in casa, pertanto nel loro caso vi è il doppio delle probabilità di lavorare dal letto rispetto agli impiegati di età superiore. C’è anche chi ritiene che lavorare dal letto sia più agevole e comodo e, nonostante in casa abbia una scrivania o un tavolo dove poter mettere il computer, preferisce comunque lavorare da sdraiato. Alcuni esperti hanno però lanciato un messaggio di allerta affermando che, indipendentemente dal fatto che si sia costretti o lo si faccia volontariamente, lavorare dal letto non fa bene alla salute da un punto di vista ergonomico. Questo perché, quando ci si sdraia su un letto morbido, il corpo affonda naturalmente e in questo modo il collo, la schiena e i glutei sono più tesi. Inoltre, lavorare dal letto esercita anche un’influenza negativa sull’efficienza nel lavoro e sul sonno.