Giornata mondiale della lettura, vi consigliamo tre classici cinesi

2022-04-23 09:00:00
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Giornata mondiale della lettura Vi consigliamo tre classici cinesi: “Il sogno della camera rossa” scritto durante la dinastia Qing, “Risciò” scritto negli anni anni 30 e “Il problema dei tre corpi” del 2006. Questi tre libri sono stati tutti pubblicati in Italia.

Il sogno della camera rossa

Cao Xueqin

Il romanzo “Il sogno della camera rossa” narra del declino di una famiglia aristocratica una volta prospera. Diversamente da molti romanzi storici, l’autore del romanzo non narra l’ascesa e il declino della famiglia dal punto di vista di personaggi maschili adulti, ma porta avanti la narrazione in maniera innovativa, mantenendo come angolazione gli episodi di vita e sentimentali di un gruppo di ragazzi e ragazze e illustrando con una prospettiva molto dolce la triste caduta di questo grande famiglia. Questo libro costituisce un miracolo nella storia della letteratura cinese antica, al cui studio nelle ultime centinaia di anni innumerevoli persone si sono dedicate con devozione, infatuandosene fino all’ossessione, e facendo addirittura nascere una disciplina di studio di questo romanzo, la “Rossologia”, motivi per i quali è chiamato da molti il libro più fantastico in Cina.

Le copie più antiche attualmente ritrovate sono tutte rovinate, e anche le più complete giungono solo fino all’ottantesimo capitolo. Uno degli aspetti di grande fascino di “Il sogno della camera rossa” deriva dal fatto che, per i suoi sommi conseguimenti accademici, l’autore è riuscito a inserire nell’intero romanzo sin dal primo inizio una miriade di segni premonitori, da cui traspaiono presagi sul destino dei personaggi e della famiglia. Sin dall’antichità molti letterati, basandosi sugli indizi lasciati, hanno scritto il finale da loro immaginato per “Il sogno della camera rossa”, facendo diventare questo loro lavoro quasi un gioco d’intrattenimento, e alcuni ricercatori del romanzo hanno addirittura pubblicato tramite vari canali mediatici le proprie speculazioni sul finale, come se fossero veramente stati amici di Cao Xueqin.

La cosa più importante rimane ovviamente il valore letterario del romanzo. Nel libro “Mutamenti storici dei romanzi cinesi”, Lu Xun ha commentato nel modo seguente “Il sogno della camera rossa”: “Per quanto riguarda il valore di ‘Il sogno della camera rossa’, si tratta di un romanzo realmente eccezionale tra i romanzi cinesi. Il suo punto forte è il coraggio dimostrato nell’accuratezza della descrizione reale dei fatti, dove la realtà non viene celata, e nella completa bontà dei personaggi buoni e completa cattiveria di quelli cattivi così come presentati nel romanzo iniziale, tra loro fortemente diversi, portando tutti i personaggi descritti a costituire personaggi autentici. In breve, ‘Il sogno della camera rossa’ ha dato luogo a una rottura con il pensiero e lo stile di scrittura tradizionali.” Secondo il rossologo Xu Gongshi, nell’intero romanzo compaiono in tutto 732 personaggi completi di nome e cognome.

La maggior parte dei personaggi presenta un carattere e un destino rigorosamente logici e di grande impatto sulla trama, e alla cui comparsa il lettore non può resistere dal supporre quale sarà l’influenza che le sue azioni e parole eserciteranno sul destino di questa grande famiglia feudale, per poi battere la mano sul tavolo con un’esclamazione d’ammirazione trovandone la risposta nei capitoli successivi.

Oltre al suo valore letterario, “Il sogno della camera rossa” porta anche il nome di Enciclopedia della società cinese antica. La fine composizione linguistica, poetica, artistica, degli abiti, le costruzioni, i cibi, riporta in vita nella maniera più completa la vita aristocratica all’epoca delle dinastie Ming e Qing, conferendo all’opera un importante valore storico.

Risciò

Lao She

Negli anni ’20 del XX secolo, un giovane di nome Xiangzi arrivò a Pechino da un povero villaggio rurale. Esponente di una sottoclasse sociale, laborioso, forte, semplice e caparbio, con il sogno di fare fortuna attraverso il suo duro lavoro, si dedicò al lavoro di tiratore di risciò in maniera quasi ossessiva, ed era intenzionato a comprare un risciò tutto per lui. Con diligenza e perseveranza, trascorse tre anni vivendo in modo frugale e alla fine realizzò questo suo sogno diventando un autosufficiente tiratore di risciò di “prima classe”. Tuttavia la situazione turbolenta durante il periodo dei signori della guerra non gli permetteva di avere la minima illusione personale. Dopo meno di sei mesi venne arruolato a forza e nel caos della guerra perse il risciò, riuscendo a riportare indietro con sé solo tre cammelli. Xiangzi non si scoraggiò; con ostinazione ricominciò ancora da zero, risparmiando con ancor maggiore moderazione. Ma questa volta, prima ancora di riuscire a comprare di nuovo un risciò, tutti i suoi risparmi furono saccheggiati dalla polizia segreta e il suo sogno svanì ancora una volta come una bolla di sapone. Riuscì comunque a tirare di nuovo un risciò comprato da sé, ma a costo di dover sposare Huniu, impetuosa e non giovanissima figlia del padrone della società di noleggio dei risciò. I bei tempi non durarono però a lungo, Huniu morì di parto e questa volta Xiangzi perse sia la moglie che il suo risciò. Dato che il destino lo prendeva in giro, Xiangzi cominciò a dedicarsi ad una vita depravata, dedita all’alcol e al gioco; tradendo gli altri per soldi, Xiangzi degenerò completamente diventando un reietto della città e trasformandosi in una specie di morto vivente privato anche dell’anima.

Pubblicato nel 1937, il libro fu tradotto per la prima volta in italiano nel 1948. Attraverso questo personaggio, l’autore Lao She descrive la pressione irragionevole del sistema sociale sullo spazio vitale dei lavoratori delle classi inferiori. Un altro personaggio molto vivido nel libro è Huniu, la cui spregevole ma tragica sorte ha impressionato profondamente i lettori. Lao She fonde i metodi narrativi tradizionali cinesi con la descrizione psicologica della letteratura straniera, rendendo Xiangzi e Huniu personaggi ben noti e familiari in Cina.

Il problema dei tre corpi

Liu Cixin


Nel 1969, l’astronomo Ye Wenjie fu portata nella base di un progetto militare segreto, il Progetto Costa Rossa. Usando il Sole come antenna, Ye Wenjie inviò un segnale all’Universo facendo un importante passo avanti nella ricerca di civiltà extraterrestri.

Sotto l’influenza di tre soli in orbita irregolare, la “civiltà dei tre corpi” che viveva a quattro anni luce di distanza dalla Terra, è stata distrutta ed è rinata più di cento volte. Proprio mentre si vedeva costretta a fuggire dal suo pianeta natale, la civiltà ricette il segnale inviato dalla Terra. Ye Wenjie, che aveva perso fiducia nell’umanità, rivelò le coordinate della Terra ai trisolariani, cambiando per sempre il destino dell’umanità.

Le teorie scientifiche di base della Terra furono messe in discussione. Uno scienziato di nome Wang Miao, esperto di nanotecnologie, attraverso un misterioso videogioco in realtà virtuale chiamato “Tre Corpi”, venne a conoscenza dell’esistenza dei trisolariani, scoprendo che il gioco era in realtà un sistema di reclutamento di terrestri pronti a collaborare con gli alieni per sostenerne l’invasione. Scoperto quanto stava accadendo, i governi mondiali iniziarono a prepararsi ad affrontare i trisolariani in battaglia, ma questi ultimi, dopo aver impedito le ricerche dei terrestri nelle scienze di base usando l’alta tecnologia, iniziarono a farsi strada verso la Terra con la loro imponente flotta, con l’umanità che sembrava avvicinarsi inesorabilmente alla propria fine.

Liu Cixin è uno degli scrittori rappresentativi della fantascienza cinese. Il problema dei tre corpi è il primo libro di una trilogia, pubblicato per la prima volta nel 2006. Nel 2015 il testo si è aggiudicato il Premio Hugo come miglior romanzo.

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