Cina sempre più attraente per i talenti d’oltremare
Negli ultimi anni la Cina è divenuta sempre più forte e ha iniziato ad esercitare un’attrattiva crescente nei confronti dei talenti d’oltremare. Secondo le ultime statistiche fornite dal ministero dell’Istruzione cinese, negli anni recenti si è registrato un aumento sostanziale del numero di studenti cinesi all’estero, mentre i talenti d’oltremare stanno accelerando il ritmo di ritorno nel loro Paese. Perché sempre più cinesi che hanno studiato all’estero scelgono di tornare in Patria? Come realizzare un ambiente lavorativo che non solo soddisfi le esigenze di sviluppo personale ma promuova anche lo sviluppo sociale? Segue il nostro servizio sull’argomento.
Huang Yuanhao, nato negli anni ottanta, ha studiato e lavorato prima negli Stati Uniti e poi Canada, specializzandosi in misurazione ottica 3D. Dopo aver vissuto all’estero più di dieci anni, ha scelto di tornare in Cina per avviare un’impresa. Anche alcuni suoi amici che hanno studiato o lavorato in famose università e imprese come MIT e Microsoft sono l’uno dopo l’altro tornati in Cina per unirsi al suo team. Huang Yuanhao ha detto queste parole:
“Abbiamo una decina di anni di esperienza nella ricerca in questo settore e ci auguriamo che questa tecnologia possa essere utilizzata per prodotti reali, in modo che sempre più aziende cinesi abbiano una forte competitività”.
Dalle statistiche fornite dal ministero dell’Istruzione è emerso che dal 2016 al 2019 sono stati 2 milioni e 518 mila gli studenti cinesi che hanno studiato all’estero; tra questi 2 milioni e 13 mila sono tornati in Cina, con una percentuale di ritorno nel Paese pari al 79,9%. Questo significa che quasi l’80% degli studenti che studiano all’estero scelgono di tornare in Cina dopo aver completato gli studi. Nel 2020 - anno in cui sono coesistiti cambiamenti e opportunità - anche il ritorno dei talenti dall’estero ha visto un’accelerazione. A questo proposito, Cheng Jiacai, direttore dell’Overseas Education Service Center del Ministero dell’Istruzione, ha illustrato:
“Nel 2020, il numero di domande sulla certificazione per il ritorno nel Paese tra gli studenti che studiano all’estero registrati al nostro Centro di servizi ha superato di poco quota 300 mila, con circa 30 mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.
Secondo i dati presentati da una piattaforma social di un campo lavorativo, da novembre 2019 ad aprile 2020, il numero di nuovi utenti che hanno studiato all’estero ha continuato a crescere, con un tasso d’aumento semestrale pari al 213%. Tra questi, l’aumento dopo il 2020 è risultato ancora più evidente. In una fiera del lavoro per talenti rimpatriati tenuta a Shanghai, molti di loro hanno affermato che rispetto ai Paesi stranieri, la Cina presenta evidenti vantaggi sia nella prevenzione e controllo dell’epidemia, sia nello sviluppo economico e per questo sperano nella grande occasione di trovare il proprio posto sulla vasta piattaforma fornita dal loro Paese.
“Sono tornato dal Regno Unito. Qui ci sono tante grandi piattaforme in cui spero di entrare, così potrò avere una visione più ampia”.
“L’esperienza all’estero è stata per noi un processo di perfezionamento. Penso che dal punto di vista del nostro sviluppo, è meglio tornare in Cina”.
Chu Chaohui, ricercatore presso l’Istituto nazionale di Scienze dell’educazione, ha affermato che sotto l’influenza combinata della “spinta” fornita dalla situazione occupazionale all’estero e della “forza di attrazione” data dalla situazione economica interna, è nata una tendenza al veloce ritorno dei talenti cinesi dall’estero.
“Prima di tutto, l’ambiente occupazionale in tutto il mondo è cambiato, è difficile per gli studenti cinesi all’estero trovare un lavoro; inoltre, le persone che hanno già ottenuto dei risultati all’estero hanno bisogno di più indipendenza; in Cina abbiamo delle politiche preferenziali, e così loro scelgono di tornare”.
Chu Chaohui ha aggiunto che i talenti d’oltremare rappresentano una forza importante per una innovazione autonoma e lo sviluppo indipendente della Cina. Nelle varie località, oltre a introdurre politiche preferenziali per attrarre i talenti, è più importante creare un ambiente e opportunità di equa competizione, così da costituire un circolo virtuoso per la promozione reciproca della crescita dei talenti e dello sviluppo sociale.