La città verde della Cina e i “ tre doni conferiti dal cielo”

2020-08-10 15:01:46
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di Giulia Stella Casavecchia


“Nanchino è un luogo splendido che vanta alte montagne, acque profonde e valli. Questi tre doni conferiti dal cielo sono incorporati nella città, ed è arduo trovare scenari così belli in altre grandi città del mondo”.

La denominazione di “terra del pesce e del riso” che veniva anticamente attribuita a Nanchino, capoluogo della provincia del Jiangsu, nella Cina centro-orientale, rimanda all’immagine di una città dai panorami verdi e dai ricchi corsi d’acqua. Uno dei tratti distintivi di Nanchino è infatti proprio il paesaggio. Visitandola agli inizi del diciannovesimo secolo Sun Yat-sen così la descrisse: “Nanchino è un luogo splendido che vanta alte montagne, acque profonde e valli. Questi tre doni conferiti dal cielo sono incorporati nella città, ed è arduo trovare scenari così belli in altre grandi città del mondo”. I “tre doni conferiti dal cielo” sono le tre ricchezze naturali di Nanchino: le montagne, l’acqua, gli alberi.

La città è circondata a nord, est e sud da alte e imponenti montagne verdeggianti e ciò che la rende “una città nella foresta e una foresta nella città” è che allontanandosi qualche decina di chilometri dal centro ci si scopre totalmente immersi nella distesa sempreverde dei monti. I due picchi più conosciuti sono la Montagna di Porpora e la Montagna di Pietra, che si trovano rispettivamente a est ed a ovest del centro della città. Si dice che quando l’imperatore Sun Quan del regno di Wu vide questi due monti notò che la Montagna di Porpora ricordava un drago nascosto e la Montagna di Pietra una tigre accovacciata e decise perciò di fare della città la capitale del suo regno. Dall’alto della Montagna di Porpora, dove si trova il mausoleo di SunYat-sen, la vista dell’immensa distesa verde adiacente alla città è incredibilmente suggestiva e la nebbia che spesso si insinua tra i monti non fa che aggiungersi al fascino del panorama.

Una delle specialità di Nanchino, le Pietre della Pioggia di Fiori, hanno una leggenda legata a un altro monte di Nanchino, il Monte Jubao. Si narra che più di 1400 anni fa, al tempo della dinastia Liang, il monaco Yunguang stesse esponendo i testi buddisti sul Monte Jubao e che il Cielo, commosso dai testi, facesse cadere una pioggia di fiori che toccando la terra si trasformò nelle Pietre della Pioggia di Fiori. In realtà le pietre sono state modellate e hanno acquisito i loro colori nell’alveo del Fiume Azzurro, che le ha trasportate fino a quella che oggi viene chiamata la Terrazza della Pioggia di Fiori del Monte Jubao. Le pietre vengono solitamente immerse nell’acqua, per farne risplendere ancor più i colori.

Parlando di specialità di Nanchino, non si può non citare il famoso broccato Yunjin, letteralmente “broccato a nuvole”. Esso è realizzato intessendo fili d’oro, d’argento, di seta insieme a piume e pellicce ed esprime il livello più alto di tecnica tessile dell’antica Cina. Nel momento del suo massimo splendore, all’epoca delle dinastie Ming e Qing, più di 300.000 persone erano addette alla sua produzione e fu riconosciuto come dono adeguato per farne tributo alle famiglie imperiali. E’ infatti un broccato assai prezioso poichè in un giorno se ne possono produrre soltanto 5 centimetri e la sua lavorazione esige la coordinazione di due persone: una sceglie i colori, l’altra intesse i fili.

Tornando alle bellezze naturali di Nanchino, essa si contraddistingue anche per la ricchezza dei corsi d’acqua e la presenza di laghi maestosi e incantevoli. E’ attraversata per 95 chilometri dal Fiume Azzurro, situandosi così in una delle zone produttive più estese di tutta la Cina. Il centro città è attraversato anche dai fiumi Qinhuai e Jinchuan. Il Qinhuai è un ramo del Fiume Azzurro, è il più grande fiume di Nanchino e attraversa la città dividendosi in un corso esterno e in un corso interno, che nell’antichità rappresentava il fulcro commerciale della città. Oggi è possibile fare un giro del corso interno a bordo di barche a lanterna, che possono contenere fino a 20 passeggeri e attraversano il centro storico di Nanchino costeggiando numerose attrazioni storiche, quali il tempio di Confucio e il Giardino di Zhan. Facendo il giro in barca di notte è possibile godere del gioco dei riflessi di luce sull’acqua. Le numerose e colorate scene di vita quotidiana - inscenate nei padiglioni lungo la riva da attori vestiti con abiti sgargianti e accompagnate da musica - appaiono dietro un angolo per poi scomparire di nuovo alla vista quando la barca gira dietro a palazzi ed alberi, mentre il buio della notte rende queste sorprese ancora più piacevoli. A completare la “mappa idrica” ci sono il lago Xuanwu ad est della città, e il lago Mochou ad ovest.

Un’altra peculiarità di Nanchino sono gli alberi, considerati come la sua anima. La città ha posto grande cura nel rispettare il proprio paesaggio naturalmente florido e ricco di vegetazione e ciò ha influenzato la progettazione urbana: i quartieri sono infatti intervallati da lunghi viali alberati e zone verdi. Per esaltare il connubio tra verde e zone residenziali di cui gode Nanchino, il governo cittadino sta progettando di ampliare le aree verdi in modo tale che esse siano raggiungibili in 5-10 minuti dall’80% della popolazione. Inoltre nei prossimi anni le zone verdi copriranno il 55% della città e le aree verdi pubbliche pro-capite raggiungeranno i 18,7 metri quadrati.

“Verde” ed “ecologico” sono dunque i due biglietti da visita di Nanchino: la città è stata dichiarata International Eco-City e nel 2012 è stata incoronata International Garden City, conseguendo il primo posto tra 74 metropoli concorrenti. Questo premio è un “Oscar verde” riconosciuto a livello mondiale in una competizione che è l’unica a prendere in considerazione la gestione delle condizioni di vita, l’ecologia, l’uso delle risorse, lo sviluppo sostenibile e il rapporto tra l’uomo e la natura.

Nanchino è una città dalle immense risorse. Ha compreso appieno il valore del proprio patrimonio naturale e storico e si sta impegnando per promuovere uno sviluppo sostenibile. Salvaguarda ciò che ha di più prezioso, costituendo perciò un modello ammirevole.

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