Cina promette che non porrà limiti all’esportazione di materiale sanitario
Il 5 aprile, a Beijing, i responsabili competenti di vari ministeri e commissioni statali cinesi, tra cui il ministero del Commercio e l’Amministrazione generale delle Dogane, hanno affermato che la Cina non ha mai posto limiti né mai li porrà all’esportazione di materiale sanitario, e desidera, con la premessa di compiere al meglio la prevenzione e il controllo dell’epidemia sul suo territorio, offrire sostegno e assistenza, nei limiti delle proprie capacità, ai vari Paesi e alle varie regioni. Al contempo, il nostro Paese rafforzerà la supervisione sulla qualità del materiale sanitario esportato e punirà scrupolosamente chi è coinvolto in problemi connessi alla qualità di questo genere di prodotti.
Attualmente l’epidemia si sta espandendo rapidamente all’estero e non pochi Paesi hanno urgente bisogno di forniture per combattere il virus. Durante una conferenza stampa tenuta il 5 aprile dal Meccanismo di prevenzione e controllo congiunto del Consiglio di Stato cinese, l’ispettore di primo grado del Dipartimento per il commercio con l’estero del ministero del Commercio Jiang Fan ha affermato:
“Non dimenticheremo mai che, dopo l’insorgere dell’epidemia in Cina, molti Paesi ci hanno dato una mano e, quindi, in un contesto che vede il miglioramento della situazione epidemica nel nostro Paese e la rapida diffusione dell’epidemia all’estero, intendiamo fornire sostegno e assistenza, nei limiti delle nostre capacità, ai vari Paesi e alle varie regioni, continuando a portare avanti nel migliore dei modi la prevenzione e il controllo dell’epidemia sul nostro territorio. La Cina non ha posto limiti né mai li porrà all’esportazione di materiale sanitario, perché desideriamo ripagare con il doppio degli sforzi la comunità internazionale”.
Secondo i dati aggiornati al 4 aprile, 54 Paesi e regioni e 3 organizzazioni internazionali hanno stipulato contratti di acquisto di beni sanitari con le imprese cinesi e 74 Paesi e 10 organizzazioni internazionali stanno intraprendendo trattative per acquisti commerciali.
Il governo cinese ha sempre attribuito grande importanza alla sicurezza della qualità del materiale sanitario. Il 31 marzo il ministero del Commercio, l’Amministrazione generale delle Dogane e l’Amministrazione statale per il controllo e la supervisione sui farmaci hanno pubblicato il “Comunicato sull’esportazione ordinata di materiale sanitario”, nel quale si stabilisce che i tamponi di rilevamento, le mascherine e le tute protettive per uso medico, i ventilatori polmonari e i termometri a infrarossi da esportare devono ottenere i certificati di registrazione degli apparecchi e strumenti medici della Cina e devono soddisfare gli standard qualitativi delle regioni e dei Paesi importatori. Le dogane cinesi esamineranno e faranno passare il materiale esportato dotato di tali certificazioni.
“Collaboreremo con i dipartimenti competenti per attuare bene le politiche e investigheremo accuratamente ogni caso legato a problemi di qualità del materiale sanitario esportato e i colpevoli saranno puniti secondo la legge. Controlleremo la qualità delle esportazioni e normalizzeremo l’ordine gestionale, salvaguardando concretamente l’immagine del Made in Chin. Inoltre, sarà valorizzata al meglio la funzione di sostegno che il materiale sanitario svolge ai fini della prevenzione e del controllo dell’epidemia a livello globale”.
A partire dalla fine di marzo, l’export di prodotti finalizzati alla prevenzione e al controllo dell’epidemia ha registrato una crescita relativamente alta. Dal 1 marzo al 4 aprile, in tutto il Paese sono stati esaminati e fatti passare alla dogana circa 3,86 miliardi di mascherine, 37,52 milioni di tute protettive, 2,41 milioni di termometri a infrarossi, 16 mila ventilatori polmonari, 2,84 kit per la rilevazione delle infezioni e 8,41 milioni di paia di occhiali protettivi. Sul piano commerciale, il commercio “generale” ha occupato circa l’83% del totale.
Il direttore generale del Dipartimento degli affari generali dell’Amministrazione generale delle Dogane Jin Hai ha affermato che bisogna investigare e perseguire risolutamente i reati riguardanti i prodotti per la prevenzione dell’epidemia, sottolineando che saranno punite severamente secondo la legge le azioni illegali, come le dichiarazioni false o i prodotti non dichiarati, il trasporto illegale di altri beni insieme ai prodotti dichiarati, l’esportazione di prodotti falsi e non qualificati.
“Sosteniamo le imprese affinché presentino in modo digitale le relative certificazioni; rafforziamo la tutela della proprietà intellettuale alle dogane e investighiamo e perseguiamo severamente gli atti che violano i diritti dei prodotti relativi; puniamo rigorosamente secondo la legge le dichiarazioni false e i prodotti non dichiarati, il trasporto illegale di altri beni insieme ai prodotti dichiarati, l’esportazione di prodotti falsi e non qualificati, nonché altri comportamenti illegali”.
In relazione ai problemi connessi alle procedure di registrazione della certificazione CE dell’UE e di quella FDA degli USA per l’esportazione di mascherine nell’Unione europea e negli Stati Uniti, il direttore generale del Dipartimento per la supervisione delle certificazioni dell’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato, Liu Weijun, ha affermato che per ottenere le certificazioni le imprese che esportano prodotti sanitari devono rivolgersi agli organismi qualificati e legittimi, e devono anche conoscere i requisiti per l’accesso al mercato dei Paesi destinatari.
“Per esempio le mascherine per uso medico da esportare nell’UE sono suddivise in due tipi, quelle sterili e quelle non sterili. Per le mascherine sterili, l’UE stabilisce che le imprese devono soltanto rilasciare autodichiarazioni di conformità secondo i regolamenti pertinenti; poi possono apporre sui propri prodotti etichette CE. Mentre per le mascherine non sterili, devono trovare gli organismi autorizzati dall’UE per potere ottenere le certificazioni CE, che permetteranno poi l’ingresso dei loro prodotti sul mercato europeo. Le imprese che esportano prodotti negli USA possono presentare le loro richieste e il materiale relativo sul sito dell’FDA secondo i regolamenti statunitensi.”
Prossimamente, la Cina accelererà l’esportazione del materiale sanitario (in quantità ancora maggiori) di cui ha bisogno la comunità internazionale, controllando rigorosamente la qualità e normalizzando l’ordine gestionale, al fine di offrire il contributo della Cina alla lotta globale contro l’epidemia e alla costituzione di una comunità dal futuro condiviso per l’umanità.