Cina rafforza misure di risposta al Covid-19 per stabilizzare l’occupazione

2020-04-02 13:42:55
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Stando a quanto riferito di recente nel corso di un briefing ordinario sulle politiche del Consiglio di Stato cinese, per rispondere all’impatto dell’epidemia di Covid-19, la Cina ha implementato misure mirate di prevenzione e controllo , accelerando la ripresa delle attività lavorative e della produzione industriale, guidando il processo di riconversione occupazionale sicura e ordinata degli operai-contadini e ampliando i canali di occupazione per i neolaureati, così da garantire la stabilità generale della situazione occupazionale.

Colpite dall’epidemia di Covid-19, alcune imprese hanno incontrato difficoltà nella produzione e gestione, il che ha aumentato la pressione per stabilizzarne i posti di lavoro. Giorni fa, il Consiglio di Stato cinese ha pubblicato le “Linee guida sul rafforzamento delle misure per stabilizzare l’occupazione in risposta agli effetti del Covid-19”. Nel corso del briefing sulle politiche relative, il viceministro delle Risorse umane e della Previdenza sociale, You Jun, ha illustrato che, facendo riferimento alle recenti politiche varate in ogni parte del Paese in materia di riduzione delle tasse e abbattimento dei costi per le imprese, le “Linee guida” richiedono di accelerare l’attuazione di tali politiche e di metterle in pratica, fornendo “ossigeno” e trasfondendo “sangue” alle imprese, in particolare alle piccole medie e microimprese, così da stabilizzare energicamente l’occupazione.

“I dati di febbraio mostrano che il Paese ha ridotto di 123,9 miliardi di yuan l’onere totale che le imprese avrebbero dovuto affrontare per il pagamento delle spese di previdenza sociale per le assicurazioni pensionistiche, l’indennizzo di disoccupazione e gli infortuni sul lavoro. Si prevede che, da febbraio a giugno, il volume totale dei tagli supererà i 500 miliardi di yuan”.

Secondo quanto illustrato da You Jun, attualmente nel Paese vi è un totale di 290 milioni di operai-contadini, di cui 170 milioni lasciano le zone rurali per trovare un lavoro nelle città. Tuttavia, la loro competitività occupazionale è relativamente bassa e risulta, quindi, difficile per loro cambiare lavoro. Inoltre, più della metà di essi lavora nel settore terziario, il quale è stato più direttamente colpito dall’epidemia. Per tale motivo, le “Linee guida” hanno chiarito che, attraverso il processo guidato di riconversione occupazionale sicura e ordinata degli operai-contadini, è incoraggiata l’occupazione a livello locale e nelle vicinanze, con il sostegno che sarà assicurato in maniera prioritatia all’occupazione della manodopera povera, così da aiutare gli operai-contadini a trovare un lavoro e aumentare il proprio reddito

“L’anno scorso 27,29 milioni di lavoratori poveri lavoravano lontano dai loro luoghi di nascita e il reddito da lavoro rappresentava oltre i due terzi del reddito familiare. Le ‘Linee guida’ hanno stabilito chiaramente che la ripresa delle attività lavorative e della produzione industriale, l’avvio di grandi progetti e la costruzione di sistemi logistici devono dare priorità all’organizzazione e all’uso della manodopera povera, incentivando le imprese ad assumere più manodopera appartenente a questo strato sociale. Bisogna supportare le principali imprese per la riduzione della povertà a riprendere il lavoro il più presto possibile. Le imprese che accolgono un gran numero di lavoratori poveri, dovranno essere ricompensate attraverso speciali fondi finanziari per la riduzione della povertà”.

Inoltre, You Jun ha reso noto che quest’anno ci saranno 8,74 milioni di laureati, il che rappresenta un nuovo record. In modo da ampliare i canali occupazionali per i neolaureati, le “Linee guida” hanno stabilito che per le piccole medie e microimprese che assumono i neolaureati, verranno forniti sussidi per l’occupazione. Quest’anno e l’anno prossimo le imprese statali continueranno a espandere il loro margine di assunzione di neolaureati; i posti vacanti a tutti i livelli delle istituzioni pubbliche aumenteranno la percentuale di assunzioni dei neolaureati.

“Il sostegno alle imprese, i progetti finanziati dal governo e le ricerche scientifiche creano posizioni di lavoro per tirocinanti. Se il tirocinio è stato interrotto a causa dell’epidemia, il periodo di tirocinio potrà essere prolungato di conseguenza. Nel caso di quelle imprese che hanno firmato un contratto di lavoro con neolaureati che non hanno terminato il loro tirocinio, daremo loro incentivi e premi. Per i neolaureati che hanno lasciato l’università in ritardo, la scadenza di registrazione, di trasferimento dei documenti e di richiesta della residenza sarà prorogata di conseguenza”.

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