Italiani rimasti a Wuhan: la situazione sta migliorando e non abbiamo paura
Sin dallo scoppio dell’epidemia di coronavirus, molti stranieri hanno scelto di rimanere in Cina e di lottare contro l’epidemia al fianco del popolo cinese. Lorenzo Mastrotto è uno di loro. Vive e lavora a Wuhan da diversi anni, ha anche un nome cinese: “Liu Yilong”. In un’intervista concessa al China Media Group, ha detto che la situazione sta migliorando e che lui non ha mai avuto paura.
Lorenzo Mastrotto viene da Vicenza. Dal 2006 vive a Wuhan, dove lavora come salesman per un’impresa italiana. Ha un nome cinese, per l’appunto Liu Yilong, e si è sposato a Wuhan. Dopo lo scoppio dell’epidemia, il governo italiano ha organizzato voli speciali per rimpatriare gli italiani nella provincia dello Hubei. Ma Lorenzo Mastrotto ha deciso di restare a Wuhan.
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Facendo questa scelta, Lorenzo ha iniziato a vivere come gli altri cittadini di Wuhan: cercare per quanto possibile di rimanere in isolamento a casa. La mattina lavora al computer, poi gioca con i suoi due bambini. Ogni giorno cucina e fa le pulizie. Il quartiere dove abita, ha disposto misure restrittive per le persone in ingresso e in uscita. Sebbene le misure provochino qualche scomodità, secondo Lorenzo, tutti comprendono e appoggiano l’adozione di questo genere di misure in un periodo particolare come quello attuale.
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Lorenzo ha raccontato a un nostro giornalista che, dopo l’insorgere dell’epidemia, il governo cinese ha da un lato organizzato con tutti i suoi sforzi i lavori di prevenzione e controllo dell’epidemia, dall’altro ha garantito appieno l’approvvigionamento dei vari beni e la stabilità sociale, il che gli ha lasciato una profonda impressione.
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Così come accaduto anche agli altri pochi italiani rimasti a Wuhan, Lorenzo è stato continuamente invitato dai media italiani a illustrare la situazione e a raccontare la vita quotidiana di Wuhan, dicendo sempre con pazienza che non bisogna farsi prendere dal panico.
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Anche se l’epidemia non è ancora passata, Lorenzo ha già iniziato a predisporre nuovi progetti di lavoro. Secondo lui, l’epidemia produrrà ricadute su Wuhan e sull’economia cinese solo sul breve termine, senza alterare sul lungo termine il trend di sviluppo economico della città e del Paese.
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