Letteratura cinese: Viaggio in Occidente
Il Viaggio in Occidente, uno dei quattro grandi classici della Cina, fu scritto nel 16esimo secolo durante la dinastia Ming. Sebbene non vi siano prove che confermino l’identità dello scrittore, il testo è tradizionalmente attribuito a Wu Cheng’en. Il romanzo narra il viaggio in India alla ricerca delle copie di alcuni importanti testi del canone buddista compiuto da un monaco buddista, Sanzang, accompagnato da quattro suoi discepoli ̶ il re scimmia Sun Wukong, il maiale Zhu Bajie, il demone fluviale Sha Wujing, e il cavallo del protagonista, un principe drago. Alcuni ritengono che la storia sia di fatto un espediente per trattare il tema universale della lotta contro il male e della promozione del bene, mentre altri ritengono che il Viaggio in Occidente sia un romanzo satirico che prende di mira il potere.
Il romanzo è ispirato al personaggio storico Xuanzang. Nel 627 durante la dinastia Tang, il giovane monaco venticinquenne Xuanzang lasciò la capitale Chang’an (odierna Xi’an) e si recò a Tianzhu (India) per studiare il buddismo. Attraversando l’Asia centrale, l’Afghanistan e il Pakistan, Xuanzang arrivò finalmente in India, dove studiò il buddismo per oltre due anni. Nel 645, tornò a Chang’an, portando con sé 657 testi del canone buddista. Ispirati da questa storia, i letterati delle dinastie Tang, Song, Yuan, Ming scrissero diverse opere letterarie, dalle quali, intorno al 1590, Wu Cheng’en trasse ispirazione per il suo romanzo.
Da allora, il Viaggio in Occidente si è diffuso in tutta la Cina e nel resto mondo ed è stato tradotto in molte lingue. In Cina, così come in alcune parti dell’Asia, praticamente tutti conoscono il “Viaggio in Occidente”. Da centinaia di anni a questa parte, il romanzo ha ispirato opere locali, film, serie TV, cartoni animati e fumetti. Le versioni più famose sono rappresentate dalla serie televisiva cinese “Viaggio in Occidente” e dal manga giapponese “Dragon Ball”.
Il Viaggio in Occidente ironizza sulle cose brutte della realtà e ne svela i fenomeni ridicoli e spregevoli con umorismo. Il mondo fantastico e i personaggi mitici descritti nel romanzo si ispirano tutti al mondo reale e ai sentimenti degli uomini che lo popolano. Alla base del racconto vi sono le riflessioni dell’autore sulla vita reale, dalle quali è possibile comprendere quali fossero le sue aspirazioni.
Il protagonista assoluto del romanzo è Sun Wukong, uno scimmiotto dotato di uno spirito indomito, che disprezza il potere e si auto-definisce “grande Dio del Cielo”. Nel lungo viaggio verso Occidente, Sun Wukong combatterà contro tutti i demoni che causano problemi agli uomini. Non è esagerato affermare che Sun Wukong sia la figura mitologica più amata dal popolo cinese.