Alla scoperta delle meraviglie di Dongtou

2022-05-13 16:28:17
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La sinologa Gabriella Bonino ha visitato recentemente l’arcipelago di Dongtou, presso Wenzhou, alla ricerca dei suoi rapporti con l’antica Via della Seta marittima. Con la guida degli studiosi locali, ha così avuto il piacere di scoprire la realtà variegata e affascinante di queste isole moderne dal cuore antico.

La Terra della poesia

Ai lati della diga stradale, lunga 14,5 chilometri, che collega l’isola di Linkun (Wenzhou) a quella di Niyu (Dongtou), approfittando della bassa marea i pescatori avanzano nella melma a forza di gambe su barchette di legno, alla ricerca di molluschi e di piccoli crostacei.

Nell’isola di Dongtou, all’inizio di maggio, dopo giorni di pioggia, un gruppo di donne approfitta del bel tempo per far asciugare al sole le alghe “yangxicai”, una coltura tipica dell’arcipelago, appena estratte dal mare. Dopo la lavorazione, esse saranno esportate in Giappone, dove sono molto apprezzate.

Ogni isola è un piccolo mondo: circondata dal mare, che alternativamente la protegge dall’esterno e la assale con la sua furia alimentata dai tifoni, per necessità legate alla sopravvivenza induce alla partenza e alla scoperta di realtà diverse, rimanendo nel contempo un contesto chiuso, che permette la conservazione nel tempo dei dialetti e delle tradizioni. L’isola alimenta il coraggio e l’audacia di affrontare le prove della vita ed è una fonte inesauribile di ispirazione poetica e artistica.

A ogni ritorno alla banchina odorante di pesce

come non gioire alla vista dei pescatori intenti a scaricare

una dopo l’altra dalle barche di legno le ceste di plastica blu intrise d’acqua,

segno di una pesca proficua.

Vorrei mettere nello zaino l’ancora arrugginita

gettata sulla spiaggia rocciosa, insieme alle ostriche che la ricoprono...

Yu Tui, “Il rasoio”

Le 168 isole dell’arcipelago di Dongtou, situato a est della foce del fiume Oujiang, presso Wenzhou, continuano a ispirare Yu Tui e gli altri giovani poeti locali, per la maggior parte figli e nipoti di pescatori e di artigiani delle vele e delle reti. Per il fiorire delle attività poetiche, nel 2017 l’arcipelago di Dongtou ha ricevuto il titolo di “terra della poesia” dalla Commissione per la Poesia dell’Associazione Nazionale degli Scrittori.

L’economia di Dongtou, situato all’interno della seconda maggiore area di pesca della provincia dello Zhejiang, ha sempre fatto perno sulla pesca e sul commercio dei prodotti ittici. Da un decennio le isole sono diventate un’ambita meta turistica, viste le belle spiagge sabbiose, la possibilità di piacevoli escursioni in barca e la deliziosa cucina a base di pesce e di frutti di mare.

La storia di Dongtou

Quanto alla storia locale, essa riflette sia le vicissitudini legate alla lotta ai pirati, che infestarono per secoli i villaggi delle isole, sia la prosperità legata al commercio dei prodotti ittici, che generò una notevole ricchezza a cavallo del ventesimo secolo.

Storicamente, a causa della sua posizione geografica, l’arcipelago di Dongtou ha fatto spesso da supporto al vicino porto di Wenzhou, fornendo servizi di deposito e di trasbordo delle merci e di riparo dalle tempeste e dai tifoni delle navi in arrivo e partenza. Una testimonianza dell’importante ruolo svolto da Dongtou nell’ambito dell’antica Via della Seta Marittima consiste nella scoperta, risalente al 1988, di un deposito di porcellane della fornace di Longquan, di epoca Yuan (1271-1368), sul pendio di un’altura dell’isola di Dongtou, un tempo situata a soli 16 metri di distanza dalla costa. Si tratta di una cinquantina di coppe rialzate e di piatti, piattini e ciotole provenienti dalla fornace di Qiaotou, a Yongjia, destinate all’esportazione, simili come forma, vetrina e decorazione alle porcellane celadon ritrovate in Giappone, Corea ed Egitto (sito di Al-Fustat, presso Il Cairo). Tra tutte, spiccano sei coppe rialzate di porcellana di colore verde o giallino, considerate le “gemme” della scoperta. Una di queste coppe e una ciotola celadon, entrambe decorate alla base a stampo con motivi di crisantemo, sono state esposte nel 2014 alla “Mostra Congiunta di Sette Province sulla Via della Seta Marittima” tenuta al Museo della Capitale di Beijing. Ora esse sono ospitate presso il Museo di Wenzhou.

Secondo Ke Xudong, studioso di storia e di archeologia locale, nelle epoche Song (960-1271) e Yuan (1271-1368), Ningbo e Wenzhou erano i maggiori porti della Via della Seta Marittima dello Zhejiang: Ningbo come porto di trasbordo e Wenzhou come porto di esportazione diretta delle porcellane celadon di Longquan, insieme a ridotte quantità di seta, lacca e tè. L’arcipelago di Dongtou si trova lungo un’importante rotta di navigazione del sudest dello Zhejiang. Circondato dal mare e prossimo a Wenzhou, conta i due principali porti di Sanpandao e di Dongtou, quest’ultimo protetto dai venti dai monti Banpingshan e Daqushan. Le porcellane emerse nei pressi dell’antica banchina di Dongtou potrebbero essere state trasbordate dal porto di Wenzhou, per motivi sconosciuti, in attesa della partenza.

Al 1986 risale la scoperta nell’isola di Niyu di due monete d’argento spagnole, con l’indicazione degli anni 1787 (Carlo III) e 1790 (Carlo IV): il diritto reca l’immagine del re e il rovescio della corona reale. Vista l’impossibilità di contatti diretti con mercanti stranieri degli abitanti di Dongtou, le monete potrebbero essere state trasbordate nell’isola da mercanti di Wenzhou attivi nel commercio internazionale. Inoltre, dal sito di un’antica nave affondata lungo la costa dell’isola di Damendao sono emerse porcellane bianche e blu e resti di legno del fasciame.

Un arco roccioso adagiato sull’azzurro del mare

Costellate di fari per la navigazione e di siti di antiche torri di segnalazione con il fumo, parte del vecchio sistema di difesa costiero della zona di Wenzhou, le isole sono un’attraente destinazione turistica per la bellezza del paesaggio costiero. Dall’imbarcadero di Dongtou partono i battelli che circumnavigano l’isola di Banping, le cui pareti rocciose, di un impressionante color rosso sangue, a picco sul mare, sono solcate da ampie fenditure, frutto dell’erosione dei venti e delle maree. La forza delle onde ha addirittura perforato un intero grande scoglio sulla punta sud dell’isola, creando un impressionante arco roccioso adagiato sull’azzurro del mare.

Segnate dall’arduo lavoro dell’uomo per adattarle alle necessità della propria sopravvivenza, le isole di Dongtou presentano un alto valore di riferimento per gli studi sulla zona di Wenzhou, con particolare riferimento alla storia delle migrazioni e alla Via della Seta marittima.

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