Radio
Cina Internazionale (CRI)
In Cina
20 minoranze contano meno di
100.000 appartenenti. Si
tratta
delle etnie Bulang,
Tajik, Achang, Pumi, Ewenk, Nu,
Jing, Jinuo, De’ang,
Bao’an, Russa, Yugu, Uzbek,
Menba, Elunchun, Dulong,
Tatara, Hezhe,
Gaoshan e Luoba.
La minoranza Menba
I Menba sono un’antica etnia che risiede
sull’altopiano del Tibet,
principalmente nella zona di
Menyu, nel sud della regione
autonoma del Tibet, ed in
parte nei distretti di Motuo,
Linzhi e Cuona. I Menba si
dedicano per lo più
all’agricoltura, praticando
anche l’allevamento del
bestiame, la silvicoltura, la
caccia e l’ artigianato. Gli
uomini e le donne Menba
indossano tutti ampie toghe
rosse, berrettini giallini o
cappelli di feltro nero; le
donne portano ornamenti come
braccialetti e orecchini, e
gli uomini coltelli alla vita.
Uomini e donne amano il
vino e il tabacco da fiuto.
Consumano principalmente riso,
granturco e grano saraceno.
Professano per lo più il
Buddismo tibetano, ed in
alcune zone si pratica ancora
la
stregoneria primitiva.
Praticano i funerali
“dell’acqua” (immergendo
le salme nei fiumi),
l’inumazione, la cremazione
e i “funerali del cielo” (offrendo
le salme fatte a pezzi agli
avvoltoi).
La minoranza Dulong
L’etnia
Dulong, con oltre 7400 membri, risiede nelle valli del bacino
del Fiume Dulong, nel
distretto autonomo di Dulong e
Nu, a Gongshan, provincia
dello Yunnan. I Dulong parlano
la loro lingua, che appartiene
alla famiglia linguistica
sino-tibetana. Non hanno però
una loro scrittura. I Dulong
praticano l’animismo e
venerano la natura. La
denominazione Dulong
dell’etnia compare per la
prima volta alla voce
“usanze e costrumi” della
via Lijiang, nella
“Collezione generale della
dinastia Yuan”. Durante le
dinastie Ming e Qing, era
chiamata “Qiu” o “Qu”.
Dopo la fondazione della Nuova
Cina avvenuta il primo ottobre
1949, l’etnia ha
ripristinato la propria
denominazione “Dulong”. In
passato la produttività
sociale dei Dulong era molto
bassa, usando solo semplici
attrezzi in legno e bambù,
per una produzione agricola
primitiva. La raccolta, la
caccia e la pesca
costituisvano immancabili
supplementi. Solo dopo la
fondazione della Nuova Cina,
l’etnia ha radicalmente
cambiato il suo quadro di
arretratezza. I Dulong sono
laboriosi, gentili e simpatici,
prestando attenzione agli
amici. Se una famiglia ha
bisogno, tutto il villaggio le
dà una mano. Per quanto
riguarda la preda, tutti i
cacciatori ne ottengono una
parte. Essi danno importanza
alla fiducia, al rispetto
della parola data e allo
spirito di fratellanza, con
buoni e semplici principi
morali. “Di notte non si
chiude la porta, lungo la via
non si raccolgono le cose
perse” costituisce una virtù
tradizionale dei Dulong.
L’etnia
Jinuo
L'etnia
Jinuo, con oltre 20.000
appartenenti, risiede
principalmente su un massiccio
della prefettura di
Xishuangbanna, nella provincia
dello Yunnan, nel sud-ovest
della Cina. Parla la propria
lingua che appartiene alla
famiglia linguistica
sino-tibetana. Non possiede
però una sua scrittura. In
passato i Jinuo praticavano
l’animismo e il culto degli
antenati. L’etnia si
autodefinisce “Jinuo”,
tuttavia non esiste alcuna
registrazione scritta
sull’origine del termine.
I
Jinuo venerano Zhu Geliang,
uno stratega della storia
cinese, ritenendosi i
discendenti di parte delle sue
troppe. Dopo la fondazione
della Repubblica Popolare
Cinese avvenuta il primo
ottobre 1949, l’etnia Jinuo
è passata direttamente
dall’ultima fase della
società primitiva al
Socialismo, cambiando
radicalmente l’arretrato
aspetto di coltivazione
primitiva, scrittura con
incisioni su bambù, baratto e
cura delle malattie con la
stregoneria. Oggi i Jinuo
comprendono molti quadri,
medici,
commercianti,scienziati e
tecnici agricoli.
L’etnia
Elunchun
L’etnia
Elunchun, con oltre 8000
appartenenti, risiede sui
Monti Daxing’anling e
Xiaoxing’anling,al confine
tra la Regione autonoma della
Mongolia interna e la
provincia dell’Heilongjiang.
Nella prefettura di
Hulunbei’er, in Mongolia
interna,?è stato istituito un
loro distretto autonomo. Gli
Elunchun parlano la loro
lingua, che appartiene?alla
famiglia linguistica altaica.
Usano la scrittura cinese Han,
perchè non ne hanno una
propria.
L’etnia
si autodefinisce “Elunchun”,
che significa “Gente dei
monti”. Sul lungo periodo
gli Elunchun sono vissuti di
caccia, raccolta di frutta
selvatica e pesca. Tutti gli
uomini erano ottimi cavalieri
etiratori, conoscendo bene il
carattere e le abitudini?di
vita dei vari animali, con
ricche esperienze di caccia.
Negli anni ’40 del secolo
scorso erano ancora un’etnia
nomade cacciatrice rimasta al
livello delle comuni
primitive, ossia le?prede
della caccia erano distribute
equalmente, mantenendo alcune
usanze di consumo comune e
distribuzione procapite della
società primitiva; gli
anziani, i deboli e gli
invalidi ricevevano anche la
loro parte, per di più
maggiorata. Dopo la fondazione
della Repubblica Popolare
Cinese nel 1949, gli Elunchun
sono entrati direttamente nel
Socialismo. Ora conducono una
vita sedentaria, avendo dato
addiò alla caccia, e sono
addirittura diventati
protettori delle foreste e
degli animali selvatici. Abili
ed intelligenti, gli Elunchun
sanno fabbricare raffinati
oggetti artigianali con la
scorza della bettula, ossia
abiti, scarpe, contenitori,
ceste, casse e anche barchette.
Tutti incisi con bellissimi
motivi, leggeri e?pratici. Gli
Elunchun praticano lo
sciamanesimo, l’animismo e
il culto degli antenati.
L’etnia
Tatar
La
popolazione dell’etnia Tatar
si avvicina ai 5000
membri, che abitano nella
regione autonoma del
Xinjiang Uygur e si
concentrano presso le città
di Yining, Tacheng, Urumuqi.
L’etnia Tatar parla la
lingua Tatar, che appartiene
alla famiglia delle lingue
altaiche. Eccetto alcuni
vecchi che parlano la lingua
Tatar, gli altri cittadini
utilizzano di solito le
lingue kazaka e iugura.
L’etnia Tatar possiede una
scrittura basata sulle
lettere arabe, ma dato che convive
con le etnie kazaka e iugura,
e vi si mantengono stretti
rapporti, i caratteri di tali
due etnie diventano il
carattere di uso comune della
popolazione Tatar. La maggior
parte della popolazione Tatar
è di fede islamica. La fauna
paleozoica dell’etnia Tatar
era provenitente da un clan
Dada del Turkmenistan
occidentale, e nacque ancor
prima della Dinastia Tang. Nel
13° secolo l’etnia mongola
fece una spedizione punitiva
verso occidente, gli
occidentali denominavano i
mongoli “Tatar”.
All’inizio del 19 secolo
molti Tatar si sono trasferiti
dalla Russia nel Xinjiang.
Dopo la seconda guerra
mondiale, alcuni altri Tatar
si sono trasferiti nel nostro
paese, diventando l’etnia
Tatar cinese.
I Tatar che abitano nei villaggi si impegnano nella pastorizia.
Le persone facoltose dell’etnia Tatar, in particolare coloro che si
dedicano all’insegnamento,
abitano nelle cittadine e
danno notevoli contribuiti
alla causa dell’istruzione
del Xinjiang.
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