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L’origine delle Tredici Tombe Ming è collegata
ad un colpo di Stato. Il primo
imperatore della dinastia Zhu
Yuanzhang aveva fissato la
capitale a Nanchino, nella
Cina sud-orientale. Dopo la
morte, egli passò il trono ad
un nipote. Il quarto figlio,
Zhu Li, per usurpare il trono,
provocò una guerra civile
diventando infine imperatore.
In seguito, sentendosi
insicuro a Nanchino, trasferì
la capitale a Pechino. Durante
il suo regno, mandò del
personale a scegliere il sito
della sua sepoltura,
chiamandolo “Tomba Chang”,
ossia mausoleo della longevità.
La
costruzione dei
mausolei degli imperatori
della dinastia, iniziata nel
1409, durò oltre 200 anni,
fino al 1644, anno della sua
caduta. Tredici imperatori
Ming furono infatti sepolti
qui, da cui il nome di Tredici
Tombe Ming.

La struttura delle Tredici Tombe è simile a quella
della Tomba Xiao di Nanchino.
Sull’asse centrale
dell’area dei mausolei si
snoda la Via Sacra, che
rappresenta la “dignità
imperiale”; davanti
all’ingresso ufficiale si
erge un imponente arco
commemorativo in pietra, che
ha ormai una storia di 450
anni. Ben conservato, è
realizzato in marmo
bianco e scolpito
in modo raffinato, un
raro esempio fra gli edifici
del genere dalle epoche Ming e
Qing. Non lontano dall’arco,
si trova la porta delle
Tredici Tombe---la Porta
Dagong, attraverso la quale
gli imperatori entravano
nell’area dei mausolei per
le cerimonie di sacrificio.
Dalla Porta Dagong, seguendo
la configurazione dei monti,
un muro di 10 km circonda
l’area, con 10 ingressi
guardati da poderose
guarnigioni. Ogni mausoleo
possedeva tre siti, ossia la
residenza degli eunuchi che si
occupavano del suo
mantenimento e delle cerimonie
di sacrificio, ora
diventata villaggio; il
giardino, residenza dei
giardinieri che si occupavano
della frutta e della verdura
usate nei sacrifici, e la
caserma che ospitava la
guarnigione..

Per mantenere a lungo le loro tombe, gli imperatori
non solo fabbricarono molti
miti, ma le camuffarono anche
molto bene. Perciò le camere
sotterranee di ogni tomba
furono sempre avvolte nel
mistero. Fra le Tredici Tombe,
la Tomba Ding è la più
misteriosa, soprattutto il
palazzo sotterraneo è rimasto
sconosciuto sino al maggio
1956, quando gli archeologi
cinesi hanno iniziato gli
scavi. La serie di sale
sotterranee occupa una
superficie di 1195 mq, ed è
composta da 5 padiglioni
anteriore, centrale,
posteriore, sinistro e destro,
tutti in pietra. Delle assi in
legno furono poste sul
pavimento affinchè il carro
funebre non lo danneggiasse
durante il trasporto. Sinora
rimangono le assi poste dal
palazzo anteriore a quello
posteriore. Nel padiglione
centrale si ergono tre troni
di marmo bianco. Il padiglione
posteriore costituisce la
parte principale del complesso
sotterraneo, ed ospita tre
bare: quella centrale, enorme,
apparteneva all’imperatore
Zhu Yijun, e le altre due alle
sue due imperatrici. Intorno
si trova un corredo funebre di
26 casse, pietre preziose e
vasi di ceramica. Grazie allo
scavo della Tomba Ding, oltre
3000 oggetti preziosi hanno
visto la luce, fra cui tessuti
variopinti, abiti, gioielli
raffinati e molti rari oggetti
d’ oro, giada e porcellana,
che costituiscono preziosi
materiali per le ricerche
sull’artigianato di epoca
Ming.

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