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La provincia dello Henan
che si trova nella Cina
centrale e sul corso medio del
Fiume Giallo, è l’antica culla della
civiltà cinese ed è anche il luogo dove è stato scoperto il maggiore numero di resti delle città antiche sotterranee che
risalgono a 3.000-5.000 anni
fa. Il Re Pang Ken, della
dinastia Shang (1711-1066 a.C.)
trasferì la capitale della provincia dello Shandon a Yin (oggi
a nord-ovest della città di Anyang, provincia dello Henan). Da allora fino alla
caduta della dinastia Shang,
Yin fu la capitale per ben 273
anni. Yin è una delle prime città sorte in Cina. A causa
della trasformazione geologica
e delle catastrofi naturali,
molte antiche città nello Henan scompavero
ad alcune restarono sepolte
nel sottosuolo per milleni. A
partire dall’inizio di
questo secolo, furono scoperti
numerosi resti di antiche città sotterranee tra cui Yin,
famosa in tutto il mondo in
campo archeologico. In cinese
Xu significa i resti per
questo la città di Yin si chiama Yinxu. Oggi vi accompagnerò a visitare i resti della
città antica di Yin.Partiamo da Pechino in
treno e dopo sette ore di
viaggio arriviamo alla città di Anyang che si trova
nella parte settentrionale
della provincia dello Henan. A
ovest della città si trovano i resti
dell’antica città
di Yin, la quale copre una
superficie di 24 chilometri
quadrati e risale al 1300-1027
a.C. Alla fine dello scorso
secolo, durante il lavoro dei
campi, alcuni contadini locali
scoprirono per caso numerosi
fiammenti di gusci di
tartaruga e di ossa di animali
su cui erano incisi alcuni
caratteri cinesi. Gli esami
degli esperti provarono che si
trattava di iscrizioni sui
gusci di tartaruga che
servivano per la divinazione,
oltre 3.000 anni fa. Sono
reperti di grandissimo valore
storico che hanno attirato
l’attenzione degli esperti.
A partire dal 1928, gli
archeologi cinesi fecero un
massiccio e lungo scavo a
Yinxu e rinvennero un gran
numero di oggetti e di
manufatti, risalenti alla
dinastia Shang. Dopo la
fondazione della nuova Cina,
avvenuta nel 1949,
l’Istituto di ricerca
archeologica dipendente
dall’Accademia cinese di
scienze sociali ha inviato una
squadra di lavoro presso Yinxu
per occuparsi degli scavi e
degli studi. Dopo tanti anni
di scavi su vasta scala,
furono scoperti i resti degli
insediamenti e numerosi
manufatti delle dinastia Shang
tra cui i palazzi dei Re,
costruzioni urbane, mezzi
difensivi atti a proteggere i
palazzi reali, i mausolei dei
Re, un migliaio di fosse
funerarie per chiavi, grandi
fonderie di bronzo e officine
per fabbricare ornamenti di
osso, pozzi , strade, fogne, nonchè migliaia e migliaia di attrezzi di produzione,
strumenti musicali, articoli
artigianali e i frammenti di
gusci di tartaruga con
iscrizioni che riportano
avvenimenti coevi. I resti
dell’antica città di Yin occupano una
posizione di rilievo nella
storia culturale cinese. Nel
1964, essi vennero
classificati come monumento
storico di primo grado sotto
la tutela del governo. I resti
di Yin mostrano oggi com’era
la vita nell’epoca
schiavistica di 3000 anni fa.

Nella
figura: Il sito di Yin
II centro della Yinxu si
trova nel villaggio di Xiaotun,
presso la città di Anyang. Questo villaggio è definito “ il Paese
delle iscrizioni su guscio di
tartaruga” perchè ne sono stati rinvenuti più di 100.000 pezzi negli
ultimi cento anni. Alcuni
esperti li hanno chiamati
addirittura “ Enciclopedia”
della storia e della cultura
della dinastia Shang, Nel 1973
furono scoperti 4.800
frammenti di gusci di
tartaruga in cui sono
ricordate le attività relative ai sacrifici,
all’astronomia, alla caccia,
all’agricoltura, alla vita
militare di allora. Si tratta
di dati importanti per studiae
la storia della dinastia Shang.
Nella
figura: Caratteri su corazze
ed ossa di tartaruga emersi ad
Yin
La bellezza degli oggetti
in bronzo, dissotterrati a Yin
e l’ampiezza delle officine
per la lavorazione del bronzo
sbalordiscono tutti . Nel 1939
qui è stato rinvenuto un
recipiente quadrato di bronzo,
pesante 875 chili che è molto raro non solo in
Cina. Ora, questo magnifico
capolavoro è esposto nel Museo di Storia della Cina a Pechino. Nel
1976 sono stati rinvenuti
nella tomba di Fuhao, moglie
del Re Wu Ting della dinastia
Shang, un
paio di recipienti
simili di bronzo, di
dimensioni più ridotte. Tra i bronzi vi sono migliaia di vasi,
diecimila armi, pezzi di carri
, cavalli nonchè una miriade di punte di freccia. Tutti sano che
anticamente nelle battaglie,
le punte della freccia erano
molto richieste e una volta
lanciate, non potevano essere
più recuperate. Se non ci fossero state grandi risorse
minerarie e non vi fossere
state le imponenti fonderie,
sarebbe stato impossibile
fabbricare una quantità così grande di punte di freccie di bronzo.
Tra questi oggetti, c’è uno specchio di bronzo
che merita di essere
menzionato. In passato, si
pensava che lo specchino di
bronzo fosse apparso nel 7° secolo a.C. nell’epoca delle Primavere e Autunni e
il suo uso si fosse poi
diffuso nel 2° secolo a.C. durante la dinastia degli Han occidentale.
Nel 1976 nella tomba della
regina Fuhao (circa 1254 a.C.)
furono scoperti quattro
specchi di bronzo. In base a
queste nuove scoperte, la
storia dello specchino di
bronzo cinese è stato anticipato di 500 anni, Sempre nella stessa
tomba furono rivenuti per la
prima volta in Cina tre coppe
di avorio di alto livello
artistico.
A nord del villaggio Xiao Tun
vi è una vasta zona che fu in origine la sede dei palazzi dei
Re della dinastia Shang.
Attualmente, i resti di una
cinquantina di palazzi
imperiali sono stati portati
di nuovo alla luce. Le loro
vaste fondamenta in terra
battuta sono ben ordinate e la
posizione della costruzione è giusta
anche in base ai controlli con
la bussola attuale. La
superficie dei palazzi reali
varia da 200 a 400 metri
quadrati. Essi potevano
ospitare parecchie centinaia
di persone in occasione delle
grandi cerimonie. Le mura dei
palazzi sono fatte di fango, i
pilastri di legno, le
fondamenta di pietra e il
tetto è a quattro
falde. Sui marmi vi sono dei
bassorilievi.
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