Sulla scena letteraria attuale
cinese esiste un gruppo di valide scrittrici, fra cui spicca la
trentacinquenne Chi Zijian, famosa per le sue opere ispirate al ghiaccio
e alla neve.
Chi Zijian è nata nel 1964 nel
villaggio popolare del distretto di Mohe, nella provincia cinese dello
Helongjiang, corrispondente all’estremità settentrionale del
territorio cinese. In questa zona, l’inverno dura circa cinque mesi e
in questo lungo periodo temperature di 30 e 40 gradi sotto zero sono
normali per la popolazione locale. Nei suoi ricordi d’infanzia, le
nevicate ricorrono continuamente. A volte una notte di neve bastava a
bloccare l’uscio di casa e tutta la famiglia doveva spingere con forza
insieme la porta per ricavare una fessura per uscire.
E’ frequentando la scuola
elementare che Chi Zijian ha cominciato a dimostrare interesse per la
letteratura. Forse questo è dovuto all’influenza del padre, insegnante
delle elementari e grande appassionato di poesia, ammiratore in modo
particolare dell’ “Ode alla dea del Fiume Luo”, opera del famoso
scrittore dell’epoca dei Tre regni combattenti Cao Zhi. Cao Zhi si
chiamava anche Cao Zijian e per questo motivo il padre ha imposto il nome
Zijian alla figlia, nella speranza che potesse comporre in età matura
opere in grado di tramandarsi di generazione in generazione.
Nel 1984 la ventenne Chi Zijian
ha ottenuto il diploma della scuola magistrale di Daxinganling. In
precedenza aveva già pubblicato due romanzi. In uno di essi, dal titolo
“Daguqigu addormentato”, che ha come sfondo il paese natale, ella
descrive con uno sguardo infantile il rapporto vitale di un’anziana
chiamata Ao Gaoniang con la terra in cui vive. Il romanzo è intriso di
un’atmosfera di mistero.
Per elevare il proprio livello
compositivo, Chi Zijian ha frequentato il corso di composizione
dell’Università del nord-est e il corso di ricerca organizzato
congiuntamente dall’Università di magistero di Pechino e
dall’Istituto letterario Lu Xun. A partire dal 1991, anno in cui ha
terminato i due corsi, ad oggi, Chi Zijian ha pubblicato opere per oltre
3 milioni di caratteri, soprattutto romanzi, oltre a 17 raccolte speciali.
I romanzi dai titoli “Sotto l’albero”, “Il suono della campana
mattutina pervade il tramonto”, le raccolte di novelle “Il fiume
scomparso” e “La contea d’argento” e la raccolta di prose dal
titolo “La bellezza del dolore” hanno incontrato il favore dei
lettori e le hanno valso il “Premio letterario Lu Xun”, il massimo
riconoscimento per la creazione letteraria della Cina, e il primo premio
nazionale per la letteratura femminile.
Leggendo i romanzi di Chi
Zijian compare sempre un tema di vita ricorrente: quello della neve. Vi
si trovano gli interminabili inverni e le case di legno dal tetto
appuntito insieme all’ondata di calore davanti al focolare, la corrente
che scorre sotto il fiume ghiacciato, che costituiscono lo schema di base
dei romanzi stessi e il perno della creazione della scrittrice. Chi
Zijian afferma che ciò che intende esprimere nelle sue opere è proprio
la vita nutrita dal ghiaccio e dalla neve.
Ella dice: “Ogni scrittore ha
la propria visione del mondo e i propri concetti di ideale e valore. Le
opere degli scrittori sono inevitabilmente improntate alla loro visione
della vita. L’uomo nel corso della crescita cambia continuamente il suo
atteggiamento verso la vita. Per esempio, i miei ideali dell’infanzia
oggi paiono ridicoli ed immaturi ed alcuni modi di pensare della gioventù,
attraverso varie vicissitudini, hanno subito relativi cambiamenti.
Tuttavia l’atteggiamento verso la vita deve essere positivo e ottimista,
volto continuamente alla ricerca”.
Nutrendo tale atteggiamento,
nella sua creazione, Chi Zijian inneggia instancabilmente alla vita. Nel
romanzo “Il fiume scomparso” la scrittrice esprime le sue impressioni
sull’esistenza e ne esplora il significato e l’aspetto originale,
utilizzando la figura di una vecchia pescatrice. Nella novella “Chiosco
del cieco”, ella crea uno stile del tutto nuovo, esplorando il mondo
dei non vedenti. Ella si impegna a fondo nel far emergere il divario tra
il mondo dei ciechi e la vita dei vedenti, non per comfermare la
ricchezza dell’esistenza di questi ultimi, ma per ribadire che i ciechi
possiedono ugualmente questo mondo a modo loro, ed esprimendo la sua
conferma personale del valore della vita dei cosìddetti “diversi”.
Chi Zijian, membro
dell’Associazione degli scrittori della provincia dello Helongjiang,
ama la vita semplice, ritiene che il vero significato poetico della vita
consista proprio nella semplicità.
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