Cari amici, buona sera. Qui Radio Cina Internazionale, sono Gabriella Bonino con il mio collega Zhang Guocheng. Guocheng: Buona sera.

Gabriella: I nostri ospiti d'onore di oggi sono la dott.ssa Stefania Stafutti, insegnante di cinese dell'Università di Torino, direttrice dell'Istituto Confucio e del Centro di alti studi sulla Cina contemporanea della città, ed anche mia insegnante di cinese, e la signora Vittoria Mancini, direttrice dell'Associazione Italia-Cina di Roma, entrambe dedite da anni alla diffusione della lingua e cultura cinese in Italia e all'approfondimento dei rapporti fra i due Paesi.

La dott.ssa Stafutti è qui in veste di vincitrice del nostro concorso "Amo studiare la lingua cinese", quindi ci congratuliamo di cuore con lei!

Guocheng: La signora Mancini è una controparte diretta della nostra cooperazione in Italia, perché l'Associazione Italia-Cina che dirige ha patrocinato con la Sezione italiana di RCI l'Aula radiofonica Confucio di Roma, inaugurata lo scorso 15 settembre, la prima del genere nell'Europa sud-occidentale. Grazie anche a lei per la sua partecipazione!

Gabriella: La nostra prima domanda è per la dott.ssa Stafutti, nella sua veste di insegnante di cinese:

Quali sono le attuali esigenze di apprendimento del cinese in Italia? Qual'è la situazione italiana dell'insegnamento del cinese a livello universitario e degli Istituti Confucio e quali sono le sue potenzialità di sviluppo? Potresti presentarci in breve la situazione in Europa?

Gabriella: Il linguaggio è uno degli strumenti più antichi del processo di evoluzione dell'umanità. L'avanzare della storia, il progresso scientifico e lo sviluppo culturale non hanno indebolito il suo importante ruolo negli scambi, trasformandolo in un ponte di trasmissione di informazioni, scambi culturali e promozione dello sviluppo comune dell'umanità. La lingua cinese, una delle lingue più antiche del mondo, dalla storia millenaria, ha visto una rinascita nel nuovo secolo, provocando un'ondata di passione in tutto il mondo. Grazie a ciò, nel 2004 la Cina ha cominciato a istituire all'estero degli Istituti intitolati a Confucio, rappresentante della sua cultura tradizionale.

Guocheng: Oggi in Italia esistono già ben 10 Istituti Confucio, espressione dell'interesse sempre crescente per la lingua e la cultura cinese nel Paese, e di una tendenza ormai in atto nel mondo intero. Dal canto suo, la Cina segue attivamente l'invito a promuovere gli Istituti Confucio nel mondo espresso fra l'altro dal presidente Hu Jintao nel corso della sua visita in Italia del luglio scorso.

Guocheng: Nei suoi 67 anni di storia, RCI ha sempre svolto un importante ruolo nella promozione della diffusione della lingua cinese nel mondo. Ha aperto i programmi di insegnamento del cinese "Cinese per ogni giorno", ecc., in 53 lingue straniere, soddisfacendo le esigenze di comprensione e studio del pubblico estero,ed ottenendo ottimi apprezzamenti. Nel dicembre 2007 RCI ha creato l'Istituto Confucio radiofonico, volto allo studio del cinese nella madrelingua tramite i nuovi strumenti multimediali, e costituito 11 Aule Confucio nelle diverse parti del mondo, creando gradualmente un sistema globale di insegnamento e diffusione della lingua. Si tratta di una nuovissima piattaforma di insegnamento del cinese e di trasmissione della cultura cinese. Il 15 settembre a Roma è stata scoperta la targa dell'Aula Confucio CRI- Associazione Italia-Cina, una piattaforma che fornirà al pubblico di diversa età e professione di Roma e di tutta l'Italia un canale facile ed efficace di studio della nostra lingua.

Guocheng: Signora Mancini, lei ricorderà sicuramente che alla cerimonia di scoprimento della targa della nostra Aula Confucio, ha anche partecipato l'ambasciatore cinese in Italia, Sun Yuxi, che ha pronunciato un discorso. Ora guardiamo insieme un breve filmato del discorso di Sun Yuxi.

Guocheng: Signora Mancini: Lei ha direttamente partecipato alla fondazione dell'Aula radiofonica Confucio di Roma, perché ha scelto di collaborare con RCI in questa iniziativa? Qual è la situazione della classe, chi sono gli studenti e che programmi attuate?

Guocheng: Ringraziamo la signora Mancini per il suo impegno in favore della nostra cooperazione! Siamo convinti che influenzati da Lei, sia gli studenti che gli insegnanti dell'Aula saranno maggiormente invogliati a studiare e diffondere la lingua cinese! Gli studenti e gli insegnanti dell'Aula Confucio CRI - Associazione Italia-Cina stanno seguendo il nostro dialogo in diretta. Ora intervisteremo telefonicamente qualcuno di loro:

Guocheng: Ora abbiamo in linea il nostro inviato Zhang Fan: come inviato di RCI, quali sono le tue attività attuali e future nell'aula? Risposta:

La nostra aula radiofonica confucio è stata nata il 15 settembre 2009 a Roma con la cerimonia d'inaugurazione, quindi è una neonata aula confucio. In questa fase iniziale, con presidente dell'Associazione Italia-Cina, Vittoria Mancini, siamo essere d'accordi che sia più importante consolidare in modo stabile la base dell'insegnamento della lingua cinese sia fondamentalmente in metodo tradizionale che gradualmente in metodo moderno, ossia utilizzare le nostre risorse sulla lingua cinese della radio per perfezionare in modo ausiliare il livello linguistico degli studenti, attirando nel contempo le loro interesse in merito.

Nel contempo, oltre alla cerimonia d'inaugurazione che si è tenuta il 15 settembre con la presenza dell'ambasciatore dell'Italia in Cina Sun Yuxi, recentemente abbiamo organizzato pure una mostra di una serie di foto sulla 60° anniversario della fondazione della Nuova Cina, speriamo che i nostri studenti, anzi il pubblico italiano conoscano e amino la storia e la cultura della nuova Cina, mentre per l'anno prossimo, ora stiamo elaborando il preventivo, speriamo che tutto vada a gonfie vele.

Guocheng: Ora passiamo alla studentessa Flavia Moscatelli: cosa vi ha portato a studiare la lingua cinese? Che livello intendete raggiungere? Risposta:

Studio cinese da tre anni e le motivazioni che mi hanno spinto ad intraprendere lo studio di questa lingua sono perlopiù legate al mio profondo interesse verso la cultura orientale in generale e cinese in particolare. La Cina è una terra di cultura millenaria la cui grande forza è stata quella di sapersi innovare nel tempo pur mantenendo i caratteri fondamentale della sua tradizione. La lingua cinese rappresenta proprio tutto questo. Inoltre adoro la sua musicalità. Non nascondo che la grande apertura al mondo della Cina che sta avvenendo in questi ultimi anni sia in campo economico che in campo culturale (in italia si ncomincia a diffondere la letteratura, l'arte, il pensiero cinese nonchè un nuovo modo di vivere la vita), possa aprire delle strade interessanti per il mio futuro.

Guocheng: Ora passiamo alla prof. Elena Bordigoni: perché hai scelto di dedicarti all'insegnamento e non ad altre attività? Sei soddisfatta? Buon Giorno.

Risposta: Mi chiamo Elena Bordigoni e sono un'insegnante di lingua cinese presso l'Associazione Italia-Cina di Roma.

Ho studiato Lingua e Letteratura Cinese alla Facoltà di Lingue e Letterature Orientali di Venezia dal 1984 al 1988 e alla Beijing Language and Culture University dal 1988 al 1990.

L'Associazione Italia-Cina di Roma è stata una delle prime scuole di lingua cinese d'Italia, e ha insegnato cinese ad adulti e ragazzi per circa 30 anni.

I nostri corsi si sviluppano in un primo trienno introduttivo e in un biennio di perfezionamento.

Le nostre classi sono piccole, fino ad un massimo di 15 studenti.

Per questo motivo possiamo utilizzare un metodo di insegnamento tradizionale, "faccia a faccia".

Ognuna delle nostre classi ha un insegnante italiano, che si occupa di introdurre gli studenti alla struttura della lingua cinese, la grammatica e la scrittura, e un insegnante madrelingua cinese che si occupa di fonetica e conversazione, concentrandosi sulla lingua parlata, la comprensione orale e la lettura.

L'affiancamento di un insegnante italiano e uno cinese è un approccio che riprende il modello utilizzato in Italia anche a livello Universitario.

Questo permette agli studenti, da una parte, di ricevere informazioni relative alla struttura della lingua cinese con un riferimento specifico alla lingua italiana e dall'altra, di poter lavorare correttamente e approfonditamente sull'aspetto orale.

I nostri studenti si avvicinano alla lingua cinese con motivazioni diverse, alcuni per interesse puramente culturale, altri per motivi professionale, altri per aggiungere una specializzazione al loro corso di studi universitari.

Molti dei nostri studenti affiancano allo studio presso la nostra scuola, dei periodi di perfezionamento presso istituti di livello universitario in Cina.

Anche se il Cinese è una lingua particolarmente difficile, che non ha nulla in comune con le lingue europee con le quali sono familiari, i nostri studenti mostrano grande entusiasmo e assiduità nello studio e raggiungono risultati molto soddisfacenti.

Gabriella: Ora ritorniamo ai nostri due ospiti invitati dall'Italia, che hanno anche fatto moltissimo per promuovere la cooperazione tra i nostri due paesi. Per esempio, la dott.ssa Stefania Stafutti è anche responsabile del Centro di alti studi sulla Cina contemporanea di Torino, dedito alla formazione del personale e a ricerche negli ambiti politico, economico e legale della Cina volti a fornire autorevoli risultati ai settori interessati italiani e cinesi. Stefania ha anche promosso l'apertura di corsi di lingua e cultura cinese nelle scuole elementari e nei licei del Piemonte.

Gabriella: Ora vorremmo chiederle: Sappiamo che nella Regione Piemonte sono in atto esperimenti di insegnamento del cinese anche alle elementari e nei licei. Quali sono i metodi utilizzati, anche multimediali, i risultati e le difficoltà emerse? Ci sono possibilità che il cinese diventi una seconda lingua straniera alle superiori?

Gabriella: Per capire come avviene l'apprendimento del cinese e il livello di interesse degli allievi, ora guardiamo insieme un breve filmato sul corso di cinese tenuto alla scuola elementare di Settime, in provincia di Asti.

Gabriella: Vorremmo ricordare che la dott.sa Stafutti non solo ha partecipato al nostro concorso "Amo studiare la lingua cinese", ma ha anche invitato a partecipare i ragazzi del corso di cinese della scuola di Settime, in provincia di Asti. Ora guardiamo insieme le foto dei ragazzi mentre ricopiano i caratteri della poesia "Alba di primavera" e colorano la pagina. Siamo davvero ammirati per il loro impegno, grazie!

Gabriella: Ora rivolgiamo qualche domanda a Giorgia Rinaldi, insegnante del corso di cinese di Settime:

Giorgia Rinaldi: Innanzi tutto vorrei sottolineare che questo corso è nato da una felice intuizione delle maestre della scuola elementare di Settime che hanno voluto per i loro bambini la possibilità di conoscere anche la lingua e la cultura cinese.

Come è ormai riconosciuto, prima ci si avvicina alla conoscenza di una lingua più ampie sono le possibilità di poterla compenetrare e quindi di farla propria. Questo a maggior ragione può essere valido per la lingua cinese che di difficoltà, soprattutto per un occidentale, ne presenta tante.

L'approccio dei bambini è stato e continua ad essere assolutamente positivo.

La loro grande capacità è stata quella di sapersi avvicinare alla lingua senza farsi "scoraggiare" da alcuna barriera… i caratteri sono per loro dei veri e propri disegni e grazie ad un pizzico di fantasia anche memorizzarli diventa molto più semplice. Hanno quindi dimostrato una capacità di apprendimento sorprendente.

L'entusiasmo, poi, e la curiosità verso una cultura così diversa sono segnali positivi che lasciano presagire una migliore comprensione futura.

Il Centro di Alti Studi sulla Cina Contemporanea in collaborazione con l'Istituto Confucio di Torino hanno pensato delle lezioni specifiche per i bambini in orario extra scolastico, ma anche ci si sta muovendo per la promozione della lingua proponendo un ciclo di lezioni gratuite all'interno delle scuole della regione.

Gabriella: A Giorgia Rinaldi, attuale insegnante del corso, vogliamo chiedere: Come hanno risposto gli alunni al corso di lingua e cultura cinese? Intendete continuare l'esperimento in altre scuole?

Gabriella: Ora passiamo a Giuseppe Miano, vincitore del terzo premio del nostro concorso ed anche studente della dott.ssa Stafutti: Come un giovane laureato italiano che lavora con il cinese, come giudichi l'atteggiamento degli italiani verso questa lingua? In che direzione intendi impostare la tua carriera col cinese?

Giuseppe Andrea Miano: A proposito dell'atteggiamento nei confronti della lingua cinese, ci sono purtroppo ancora moltissimi pregiudizi verso questa cultura e quindi in maniera indiretta verso la lingua cinese. Probabilmente tutto questo è causato da una diffusione di notizie per lo più negative riguardo la Cina e questo trovo che sia un grande problema in quanto, generalizzando, noi italiani siamo molto suggestionabili e comunque molto chiusi verso qualcosa che non è direttamente connesso alla nostra cultura e che non è alla nostra immediata portata. Da parte mia posso sicuramente affermare che la lingua cinese è una delle lingue più affascinanti ma sicuramente una tra le più difficili da studiare, ma alla fine penso che con la giusta determinazione sia possibile affrontare qualsiasi cosa, e comunque sia oggi come oggi sono avvantaggiato dal fatto che a Torino vivono moltissimi cinesi e questo mi sprona a trovare un confronto e a provare a comunicare con loro (che trovo molto più disponibili e aperti di altre persone di altre nazionalità) e che si impegnano e cercano di capirti e di farsi capire.

Il mio sogno è quello di entrare in politica e sfruttare la conoscenza della lingua per ricoprire una qualche mansione che serva sia all' Italia sia alla Cina per cooperare in futuro, però non mi dispiacerebbe andare a vivere in Cina e magari insegnare lingua e trasmettere le mie conoscenze e chissà appassionare le nuove generazioni alla mia cultura. In linea di massima credo che punterò il 90% del mio futuro sulla lingua cinese.

Guocheng: come ha detto la dott.ssa Stafutti, i mezzi multimediali sono molto utili per promuovere l'insegnamento e la trasmissione della lingua cinese, da cui emerge che la moderna tecnologia collega sempre più strettamente i nostri due paesi, apportando anche nuove opportunità di cooperazione. L'Aula Confucio CRI-Associazione Italia-Cina, utilizzerà i mezzi multimediali della radio online per insegnare il cinese agli amici italiani, il che sarà anche una nuova opportunità e sfida per l'Associazione Italia-Cina.

Guocheng: Signora Mancini, l'Associazione Italia-Cina che lei dirige si occupa da decenni della promozione dei contatti e della comprensione fra l'Italia e la Cina. Ricordiamo che il prof. Giorgio Zucchetti, uno dei fondatori dell'Associazione negli anni Sessanta del secolo scorso, è anche stato uno dei primi esperti della sezione italiana, fondata il 30 aprile 1960, dell'allora Radio Pechino, ora RCI, per indicare il rapporto privilegiato esistente fra le due parti. Sappiamo che l'Associazione Italia-Cina ha fatto moltissimo per avvicinare i due Paesi e promuoverne la comprensione reciproca, e che lei personalmente ha organizzato molte attività di scambi e mostre e incentivato il turismo. Già negli anni Settanta l'Associazione ha iniziato a tenere corsi di cinese. Come sono cambiate le vostre attività e forme di insegnamento nel tempo, e come pensate di evolvervi per far fronte alle nuove esigenze?

Gabriella: Con la continua innovazione e sviluppo della scienza e tecnologia, abbiamo ragione di credere che l'Aula Confucio, basandosi sui mezzi multimediali e lo studio nella madrelingua, non solo diventerà una nuova piattaforma d'insegnamento del cinese, ma anche di scambi culturali con l'estero. Speriamo che questa piattaforma apporti maggiori opportunità di cooperazione ai nostri due ospiti e alle personalità amiche cinesi e italiane.

Gabriella: La costituzione degli Istituti Confucio mira a promuovere gli scambi e la cooperazione negli ambiti dell'educazione e della cultura fra Cina e il resto del mondo, sviluppare le relazioni di amicizia, promuovere lo sviluppo della diversità culturale globale e costruire un mondo armonioso.

Gabriella: La dott.ssa Paola Paderni è l'addetto stampa dell'ambasciata d'Italia in Cina. A lei vorremmo chiedere: In Italia sono ormai stati costituiti 10 Istituti Confucio ed un'Aula Confucio. Come addetto stampa dell'Ambasciata d'Italia in Cina, come valuta lo sviluppo dell'insegnamento della lingua cinese in Italia?

Gabriella: Grazie al ponte della lingua, gli scambi e la cooperazione tra Cina e Italia hanno registrato un rapido sviluppo. L'Istituto di cultura dell'Ambasciata d'Italia in Cina ha svolto un importante ruolo per la promozione degli scambi nel settore culturale ed educativo tra i due paesi. Per esempio, una decina di giorni fa ha organizzato con successo il primo convegno Italia-Cina sulla letteratura noir. Oggi abbiamo anche l'onore di avere con noi l'addetto culturale, prof. Claudio Poeta, a cui vogliamo chiedere di presentare il lavoro compiuto negli ultimi anni per promuovere gli scambi culturali tra Italia e Cina.

Gabriella: Prima di finire, invitiamo i nostri due ospiti d'onore ad esprimere brevemente le rispettive speranze circa la cooperazione italo-cinese nell'insegnamento del cinese.

Guocheng: L'anno prossimo ricorrerà il 40° anniversario dell'allacciamento delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia, ed anche l'Anno della Cina in Italia. Sulle ali della lingua cinese e con gli sforzi di tutti i presenti e delle personalità amiche, abbiamo motivo di credere che le relazioni bilaterali avranno un futuro luminoso.

Gabriella: Per finire, ringraziamo di cuore tutti i presenti per i loro contributi alla diffusione del cinese in Italia e alla migliore comprensione fra i nostri due Paesi! Auguri di buona continuazione a tutti e arrivederci!