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Immagini non viste
2009-06-19 17:24:45 cri     

Cliccate qui per vedere la galleria fotografica.

Recentemente a Beijing si è tenuta la mostra fotografica "Immagini non viste", con foto scattate in Cina, Messico e Gran Bretagna da persone non vedenti o con forti deficienze visive. Com'è possibile che dei non vedenti si dedichino alla fotografia, che privilegia il senso della vista di cui sono privi? Nell'interessante esperimento sono stati coinvolti i ragazzi non vedenti del Centro di scambi culturali "Yijiayi" (uno+uno) di Beijing, che dal 2006 gestiscono una radio che trasmette un' ora al giorno in diretta via internet (www.yijiayi.org). I programmi coprono le problematiche dei disabili e vengono anche trasmessi da una ventina di stazioni radio provinciali di tutta la Cina. I ragazzi sono diventati famosi per aver coperto le Paralimpiadi, ed i loro programmi sono estremamente professionali. La loro sperimentazione della fotografia è iniziata il 25 maggio, grazie al training offerto dalla giovane fotografa inglese Chloe Dewe Mathews, ed è stata coronata dalla mostra tenuta al Village di Sanlitun e in seguito in altri locali della città.

Cosa ne pensano in merito i ragazzi interessati? Cominciamo da Jin Ling, una ragazza ventenne di Yijiayi con una forte deficienza visiva, che ci ha detto: sono nata con una forte deficienza visiva, e poi sono sempre peggiorata, quindi ho sempre trascurato le attività legate alla vista, privilegiando l'udito, però ora col corso ho trovato che posso arricchire la mia vita anche con le foto.

Alla mostra, Jin Ling ha presentato due fotografie: di una cassetta delle lettere vista dall'alto e di una persona che soffia su un soffione, commentando nella didascalia: se cambio le mie prospettive, posso avere delle piacevoli sorprese, arricchendo la mia vita.

Passiamo ora a Yang Qingfeng, il giornalista più famoso della radio Yijiayi: la mia maggiore impressione di questo training è la novità, non ho mai utilizzato una macchina fotografica, ma trovo che sia un buon modo di esprimersi e di comunicare, prima usavo di più l'udito e il tatto. All'inizio volevo fare delle belle foto che piacessero agli altri, ma poi ho pensato che era meglio se le facevo per me, sentendomi più libero. Il processo di apprendimento di per sè è stato molto interessante, non solo i risultati. Spero di diventare sempre più abile nel maneggiare la macchina fotografica.

Le due foto scelte da Qingfeng per la mostra raffigurano il percorso per non vedenti lungo la strada che lui percorre tutti i giorni per andare allo studio radiofonico, con una mattonella rotta, e la sua ombra, che egli non vede, naturalmente, ma sente toccando il terreno, la cui temperatura è più fredda. Accanto alla trentina di foto esposte alla mostra era affiancata la loro versione tattile, ottenuta con una nuova tecnica Photoshop, e che permette ai non vedenti di toccare e quindi riconoscere il contenuto delle immagini.

Li Ning, famosa speaker di Yijiayi, ha fotografato il tronco di un albero di un parco mentre veniva annaffiato, perchè ha sentito il rumore dello spruzzo d'acqua. Ella ci ha detto: ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutata a fotografare e che hanno visto le mie foto. Prima pensavo che fotografare fosse strano e difficile per noi non vedenti, ma poi ho trovato che con l'aiuto di tutti è stata un'esperienza interessante, quindi voglio fare ancora più foto per esprimermi meglio.

L'esperimento della fotografia per non vedenti è stato portato in Cina da Stephen Hallett, un inglese con una forte deficienza visiva, direttore della NGO China Vision, che da anni svolge attività in favore dei non vedenti cinesi. Ecco che cosa ci ha detto Stephen: sono il direttore di China Vision, in cui lavoro insieme a tanti amici. Tre mesi fa ho partecipato ad un training di fotografia per non vedenti a Londra, perchè io stesso ho una bassa capacità visiva, anche se conosco da anni questo concetto. Tanti mi chiedono perchè far fare delle foto ai non vedenti, ed io, dopo molte riflessioni, adesso posso rispondere: perchè no? Fra qualche anno potrei perdere la vista anch'io, però non ho paura, perchè noi vediamo col cuore, non solo con gli occhi, sono molti i linguaggi per esprimere noi stessi e quello che vogliamo dire e privilegiare, e la vista è solo uno di questi. Gli scienziati hanno monitorato la parte del cervello che controlla la visione, ed hanno trovato che è attiva anche nei non vedenti dalla nascita, che quindi hanno in mente anche loro delle immagini. Gli ostacoli quindi si trovano solo nella mente del pubblico, non sono concreti. Questo esperimento è colmo di significato, che sono sicuro emergerà ulteriormente nel corso della pratica.

Alla mostra, Yanshuang, una giovane non vedente di Yijiayi, ha presentato la foto di due bambini che giocano a Dashilan, una quartiere commerciale di Beijing. Ecco il suo commento: all'inizio non avevo impressioni con la macchina fotografica fra le mani, ma ora è diverso: ieri sera a Dashilan ho fatto tutto da sola, senza alcun aiuto esterno, un grande risultato per me. Volevo fotografare la strada, ma poi ho sentito delle voci di bambini, e ho puntato l'obiettivo verso di loro. L'altra foto di Yanshuang raffigura una goccia d'acqua che cade, su uno sfondo nero: il suo commento è che desiderava da sempre vedere una goccia che cade, ma poteva solo sentirla. Finalmente, dopo averla fotografata, ha potuto toccarla nell'immagine tattile, realizzando il suo desiderio.

Cari amici, anche chi ha una bassa capacità visiva può essere interessato ad esprimere il bello, ingrandendolo sul computer e scoprendo dei piacevoli particolari. La fotografia è un linguaggio. Se le foto si sviluppano in modo tridimensionale, i non vedenti possono farsi un'idea delle cose, per esempio cosa sia un palazzo, quindi la fotografia è molto significativa. Queste sono le osservazioni di Ma Tao, un giovane con bassa capacità visiva dello studio Yijiayi. Il pubblico presente alla mostra, formato sia da cinesi che stranieri, si è dimostrato molto interessato all'esperimento, confermando l'interesse per questo nuovo tipo di percezione della realtà espresso da Ma Tao.

A tenere il corso di fotografia ai giovani non vedenti di Beijing è stata Chloe Dewe Mathews, una giovane fotografa di Photovoice, un'organizzazione di Londra che insegna a fotografare alle categorie meno avvantaggiate. Ella ci ha detto: sono una fotografa professionista. Da qualche anno sono venuta a contatto con Photovoice, un'associazione che promuove la fotografia fra gli emarginati, non solo i non vedenti, per aumentare la loro capacità di comunicare. Con i non vedenti ho lavorato a Londra e in Messico, e in ogni posto si insegna, si impara e si ripensa il concetto. Come si opera? La macchina va messa vicina al corpo per capire la direzione, bisogna incorporarla per padroneggiare meglio quello che si vuole dire. Il rapporto fra il facilitatore, che descrive la scena, e il non vedente, è importante, ma il primo dà solo indicazioni, non esprime il sentimento. Sviluppiamo le foto in modo tattile, così i non vedenti capiscono il significato, diverso per ognuno di loro. Il non vedente dà anche il titolo e la sua interpretazione. Si tratta di una nuova forma di comunicazione. La vista è considerata così importante nel nostro mondo, per cui i non vedenti sono spesso esclusi, ma non è giusto, bisogna cambiare questo concetto, permettendo a tutti di partecipare.

Alla mia domanda a chi si debba questa sperimentazione, Chloe ha risposto: la messicana Gina Basenoque ha portato questo esperimento a Londra due anni fa, è un'idea potente e problematica che ha coinvolto molti, ed ora nel mondo sono in atto molti progetti in materia. I non vedenti all'inizio temevano che le loro foto fossero ridicole e non venissero accettate, ma poi hanno acquistato fiducia. La macchina fotografica può diventare uno strumento vivo, non solo per la settimana di training, ma sul lungo periodo.

Cari amici, la fotografia è un mezzo per catturare un momento della vita, ed anche di comunicare i nostri pensieri agli altri. Tramite la fotografia, i non vedenti possono scoprire delle qualità nascoste, ed acquistare un nuovo senso di libertà. Il senso di accettazione produce indipendenza: anche senza vedere le loro opere, i fotografi non vedenti sanno benissimo cosa vogliono riprodurre, usando un mezzo espressivo del tutto nuovo. E tramite la nuova tecnica dei "diagrammi tattili" possono sperimentare immagini reali trasformate in forme tattili. La mostra organizzata a Beijing mira a costruire un ponte fra vedenti e non vedenti, dando a questi ultimi una nuova voce, e sfidando la discriminazione e la marginalizzazione a cui i disabili sono soggetti nella società.

Il giovane Qingfeng sostiene che la vista nella nostra società è considerata troppo importante: la visione è ritenuta così importante, ma non è vero, forse come io ritengo importante l'udito. Forse esagero, ma si può vivere in ogni dimensione, l'umanità sa adattarsi molto bene...La mancanza della vista è un esperimento di vita in una diversa dimensione. Un non vedente ha fotografato una rotaia, monotona e banale, ma la didascalia dice: la dolcezza si può trovare ovunque, anche nel metallo. Ogni categoria di persone vuole esprimere certe cose. Le foto possono indurre i sani a venire a contatto con noi, questa è la cosa più bella, prima si diceva che i sani dovevano aiutarci, ma ora il concetto sta nella nostra partecipazione paritaria. All'inizio pensavo solo a come fare delle foto che piacessero al pubblico, obbedendo agli ordini dell'assistente, che mi diceva questo posto è bello, questa scena è interessante, ma io non avevo alcuna impressione, perchè era una scelta sua. Adesso fotografo quello che voglio. Arrivato in un posto, sono io a scegliere. Non considero se una scena sia bella, ma se mi interessa. La fotografia è un metodo dei vedenti, e per suo tramite posso avvicinarmi di più a loro, il che è una bella cosa. Sono contento di essermi impadronito di un nuovo modo di esprimermi, e, come sempre, trovo che sia il processo la parte più importante. Spero che un maggior numero di non vedenti possa avere accesso a questo esperimento. In Cina siamo in 17 milioni, quindi spero che molti di loro possano fotografare.

Il giovane Gaoshan ha una bassa capacità visiva, ma un mondo interiore molto ricco. Ecco cosa ci ha detto: ho riflettuto a lungo sul perchè i non vedenti possano fare delle foto. Innanzitutto è una condivisione, anche noi possiamo farle coll'udito e col tatto, infatti un buon fotografo fotografa non solo con la vista, ma anche con altre capacità. Inoltre per noi è difficile percepire direttamente il mondo esterno, quindi abbiamo un mondo interiore molto ricco, il che fa da buona base alla fotografia. Voglio continuare a fotografare. Pensiamo anche di introdurre un nuovo tema di discussione fra di noi: perchè prima non l'abbiamo fatto?

La domanda di Gaoshan è davvero molto stimolante. La vivacità mentale, la sensibilità ed il coraggio del gruppo di ragazzi della radio Yijiayi mi stupiscono sempre, dandomi spesso spunti di ispirazione. Alla mostra Gaoshan ha presentato due foto, della fiamma di una sigaretta e di una serie di gradini colorati, osservando nelle didascalie: una volta che una sigaretta sia accesa, non esiste differenza fra i fumatori; i gradini mi mettono sempre alla prova, insisto, cado, continuo a provare e... a esitare.

Per finire, la giovane Yanshuang, che ama fotografare i fiori, di fronte alla sua foto di una magnifica campanula gialla, ha osservato: volevo tanto fotografare un fiore, ho chiesto com'era, e ho scattato! Alla domanda su quale reazione vorrebbe dal pubblico, ha risposto: sono contenta di qualsiasi reazione del pubblico alle mie foto. Vale lo stesso ragionamento dei nostri programmi, che ogni ascoltatore collega alle sue esperienze. Per le foto è lo stesso, sono felice di qualsiasi reazione, positiva o negativa, perchè comunque io ho dato il mio contributo.

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