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Sono Paolo Galluzzi, direttore dell'Istituto e del Museo della Storia della Scienza di Firenze che ha organizzato la Mostra "Leonardo da Vinci Inventore - l'innovazione nel Rinascimento Italiano", che si apre sabato il 20 corrente mese nel Museo di Storia Naturale nel quadro dell'Anno Italia Cina. Una mostra molto significativa che presenta Leonardo da Vinci, il geniale inventore, nel contesto dell'innovazione del Rinascimento italiano, sottolineando come le sue più straordinarie invenzioni siano la punta di un movimento generale di innovazione che attraversa tutto il Quattrocento ed il Cinquecento italiani. La Mostra ha avuto un grande successo nelle più grandi capitali del mondo, è stata installata a Tokio, New York, a Londra, a Parigi e a Firenze, e confidiamo che anche in Cina possa avere grande successo e che magari, dopo la sede di Pechino, possa essere allestita in altre città di questo Paese. La mostra rappresenta un contributo per capire meglio qual è la civiltà italiana del Rinascimento, che è nota universalmente per l'arte e l'architettura. Si conosce meno, ma è un limite, credo, il fatto che il Rinascimento è stata un'età di grande rivoluzione della scienza e della tecnica, ed è alla radice degli sviluppi successivi della scienza moderna. Ritengo che questa presenza a Pechino di Leonardo da Vinci e degli altri ingegneri del Rinascimento spieghi bene qual è il messaggio generale della presenza dell'Italia in Cina nel 2006. Una presenza che sottolinea il rapporto stretto tra l'innovazione e l'eleganza, tra la bellezza ed il sapere. Nell' exibit si trova l'unione al centro della meccanica e delle macchine, e la bellezza dei disegni spiega che, sin dall'origine, la nostra civiltà, quella italiana, ha concepito il sapere come una forma legata strettamente alla bellezza.
Questa è la sua prima esperienza in Cina?
Questa è la mia prima visita in Cina, sono arrivato da poche ore, vedo con molto piacere un grande cantiere, un Paese in movimento, mi colpisce molto questo legame tra una società ancora tradizionale e la proiezione verso il futuro. La città mi sembra in costruzione. Immagino quindi che tra qualche anno, se mi capiterà di rivedere Pechino, sarà diversa da come l'ho vista adesso.
Qual è secondo lei l'atteggiamento dell'Italia nei confronti della Cina?
L'atteggiamento dell'Italia nei confronti della Cina è di grande curiosità, è sempre stato così, fin dai tempi molto antichi, è un mondo talmente diverso, e c'è anche la volontà di trovare un rapporto di collaborazione che credo debba passare attraverso la conoscenza reciproca delle storie di questi due Paesi. E' un legame che comincia dal dodicesimo secolo, passa per la via della seta, sulla quale transitavano non solo prodotti, ma anche informazioni sulle reciproche civiltà. Ritengo che ci siano molte opportunità di confronto, naturalmente c'è il problema drammatico dell'economia, del confronto nell'ambito della competizione internazionale, e per questo spero che si trovi un equilibrio tra la competizione e la collaborazione. |
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