Dopo gli incidenti del 5 luglio a Urumqi, alcuni mass-media stranieri hanno dubitato delle politiche etniche cinesi. Durante una conferenza stampa tenuta il giorno 21 dall'Ufficio stampa del Consiglio di Stato cinese, il vice direttore della Commissione nazionale per gli affari etnici cinese, Wu Shimin, ha dichiarato che gli incidenti del 5 luglio a Urumqi non hanno nulla a che vedere con le politiche etniche in corso, le quali per il loro pieno successo la Cina continuerà a persistervi senza alcuna esitazione. Ecco di seguito il nostro servizio in merito:

Le politiche attuali etniche della Cina comprendono i seguenti punti fondamentali: salvaguardia della solidarietà delle varie etnie e dell'unità dello Stato; applicazione dell'autonomia regionale etnica; sviluppo della causa economica e culturale delle minoranze etniche; formazione dei quadri e del personale qualificato in ogni ambiente delle etnie minori; rispetto del credo religioso, costumi etnici ed altro.

Per quanto riguarda le dicerie di certi media stranieri che ritengono i crimini violenti del 5 luglio a Urumqi in relazione con le politiche etniche cinesi, Wu Shimin ha osservato che tali politiche attuate dal paese considerano pienamente la realtà delle differenze esistenti nel livello di sviluppo e nei costumi culturali delle 56 etnie cinesi, inoltre sono state elaborate tenendo conto della reale situazione del paese e mirate essenzialmente a promuovere la solidarietà, l'uguaglianza e l'armonia delle varie etnie.

"Le politiche etniche della Cina corrispondono alla situazione nazionale ed hanno esito positivo. Non cambieremo assolutamente queste politiche ben riuscite sulle quali persistiamo da molto tempo per via di certi fatti o per le violenze."

La Cina ha un'enorme popolazione etnica di circa 110 milioni di persone, distribuita su tutto il territorio. Il responsabile del Dipartimento di supervisione e controllo della Commissione statale per gli affari etnici, Liu Wanqing, ha riferito che per motivi storici e geografici, esiste uno squilibrio dello sviluppo economico nelle diverse regioni etniche, tuttavia non si può negare che attualmente, la situazione generale dei rapporti etnici è ottima.

"Nel processo di relazioni tra le diverse etnie, esistono alcune differenze linguistiche e di scrittura, nei costumi, nelle usanze e nei credi religiosi, inoltre si verificano a volte contrasti per via degli interessi economici, questi contrasti e dispute hanno influenzato la solidarietà etnica, tuttavia è stato sempre tutto risolto tempestivamente e in modo appropriato. Al momento, la situazione generale dei rapporti etnici è buona, l'uguaglianza, la solidarietà, l'aiuto reciproco e l'armonia costituiscono la tendenza comune."

A partire dalla riforma e apertura, il governo cinese ha applicato una serie di politiche e misure per aiutare e sostenere le aree a densità etnica ad accelerare lo sviluppo economico, per esempio l'applicazione della strategia della valorizzazione generale dell'Ovest, la concessione dei crediti agevolati per gli scambi commerciali etnici e per le aziende ufficiali che producono speciali prodotti etnici, sussidi alle etnie meno popolose, l'approvazione di documenti politici per la promozione dello sviluppo sociale delle regioni etniche come il Xinjiang, il Tibet, il Guangxi e il Ningxia. Nel 2008, il totale della produzione delle regioni etniche ha superato i 3000 miliardi di RMB, 17 volte in più rispetto a quella del 1978.

Allo stesso tempo, il governo centrale ha anche varato una serie di politiche e misure per migliorare i problemi riguardanti la vita della popolazione come l'occupazione, la sanità e l'istruzione nelle regioni etniche, come il Xinjiang. Per esempio, la formazione professionale gratuita, un'adeguata assistenza per i disoccupati, la creazione di strutture sanitarie locali e l'invio di personale specializzato, attivi sussidi per la causa sanitaria, igiene locale ed altro.

Grazie a queste politiche privilegiate, la situazione quotidiana della popolazione delle regioni etniche è stata enormemente migliorata. Secondo quanto appreso, il reddito pro-capite annuo degli abitanti di città e cittadine delle regioni etniche è cresciuto dai 414 RMB del 1980 agli 13,000 RMB del 2008, mentre il reddito netto pro-capite degli agricoltori e pastori è aumentato dai 168 RMB ai 3400. Inoltre l'istruzione obbligatoria fino ai nove anni è generalmente diffusa in tutte le regioni etniche. Il vice direttore della Commissione statale per gli affari etnici cinese, Wu Shimin, ha sottolineato che durante gli anni di pari passo con lo sviluppo e le varie esigenze, le politiche etniche cinesi miglioreranno di continuo e senza alcun dubbio ci sarà un'ulteriore solidarietà e sviluppo delle varie etnie.