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Recentemente 9 ministeri e commissioni, fra i quali la Commissione per lo sviluppo e la riforma cinese, hanno congiuntamente comunicato la richiesta di progetti di investimenti da parte del governo, miranti a promuovere il fabbisogno interno, pari a 4 mila miliardi di RMB, e la necessità di acquistare in maniera prioritaria i prodotti interni. Appena comunicata, la notizia ha subito suscitato l'attacco dei media stranieri, che ritengono che la misura cinese sia un'azione di protezionismo commerciale che aggraverà lo spirito del protezionismo commerciale in tutto il mondo. A questo proposito, gli esperti cinesi di commercio internazionale hanno osservato che l'azione cinese mira a nient'altro che a normalizzare gli acquisti governativi; inoltre, l'acquisto prioritario dei prodotti interni da parte del governo è una prassi internazionale. Ecco di seguito un nostro reportage in merito:
Il 4 giugno, nove ministeri e commissioni cinesi, fra i quali la Commissione per lo sviluppo e la riforma cinese ed il Ministero dell'Industria e dell'Informatizzazione cinese, hanno congiuntamente comunicato la richiesta di rafforzare la supervisione per la presentazione di offerte della creazione di progetti per lo stimolo della domanda interna. Secondo il comunicato, i progetti di investimento governativi devono acquistare prodotti interni, altrimenti occorre ottenere l'accordo dei dipartimenti interessati.
A causa del suddetto regolamento, i media stranieri, fra i quali il Financial Times, hanno pubblicato uno dopo l'altro articoli di condanna di questa misura da parte della Cina, ritenuta una misura di protezionismo commerciale. A questo proposito, il vice ricercatore dell'Istituto di ricerca sulla cooperazione commerciale ed economica internazionale del Ministero del commercio cinese, Mei Xinyu, ha osservato che la misura cinese è solamente mirata al settore degli acquisti governativi e non ha relazioni con il protezionismo commerciale, perché nel settore degli acquisti governativi, l'acquisto prioritario dei prodotti interni è una prassi internazionale. Ha osservato:
"Nel settore degli acquisti governativi, ad uguali condizioni, l'acquisto prioritario dei prodotti interni è una prassi dei vari paesi del mondo intero, e nello stesso tempo un diritto fondamentale dei vari paesi per la tutela dello sviluppo economico nazionale. Inoltre, questa misura non è un'iniziativa varata dalla Cina: nelle ultime decine di anni i paesi sviluppati hanno continuamente adottato questa misura."
Secondo quanto illustrato, attualmente le leggi riguardanti gli acquisti governativi di quasi tutti i paesi comprendono la clausola dell'acquisto proprietario di prodotti interni. Per esempio, la "Legge statunitense d'acquisto" prescrive che gli acquisti governativi debbano interessare per almeno il 50% prime materie e prodotti interni. Il 10° articolo della "Legge degli acquisti governativi", varata il primo gennaio 2003 da parte della Cina, prescrive che gli acquisti governativi debbano interessare i prodotti, i progetti ed i servizi interni.
Riguardo l'accusa dei media stranieri nei confronti della Cina di non rispettare gli accordi della WTO riguardanti gli acquisti governativi, il vice ricercatore dell'Istituto di ricerca sulla cooperazione commerciale ed economica internazionale del Ministero del commercio cinese, Mei Xinyu, ha affermato che l'"Accordo sugli acquisti governativi", sotto il quadro della WTO, è solamente un accordo multilaterale, e al momento solamente alcuni membri lo hanno firmato. La Cina sta negoziando con gli altri paesi membri, senza firmare l'accordo: la Cina, quindi, non deve assumersi il dovere di acquisti governativi aperti verso l'estero. Mei Xinyu ha affermato:
"La Cina non ha aderito all'Accordo sugli acquisti governativi" della WTO; se si discute di progetti d'acquisto governativo nell'ambito della WTO, la Cina non si è assunta tale incarico."
Dai punti suddetti, emerge che in realtà la condanna dei media stranieri verso l'acquisto prioritario di prodotti interni, parte del piano di stimolo economico cinese, come una forma di protezionismo commerciale, è un malinteso nei confronti delle politiche cinesi.
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