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Il 3 giugno la Commissione europea ha pubblicato un nuovo piano di "impegno comune per l'occupazione", in modo da affrontare il tasso di disoccupazione in continua crescita per via della crisi finanziaria. L'8 maggio scorso, l'Ue ha tenuto un vertice sull'occupazione, in cui ha avanzato una serie di principi guida volti allo sviluppo dell'occupazione. L'attuale nuovo piano costituisce proprio un'iniziativa successiva e verrà sottoposto al vaglio durante il vertice europeo in programma a metà giugno per essere approvato.
Il vertice sull'occupazione alcune settimane fa e la pubblicazione del nuovo piano, dimostrano lo straordinario interesse dell'Ue per l'attuale problema dell'occupazione. Durante una conferenza stampa dopo l'uscita del piano, il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha riferito che quando centinaia di milioni di persone vivono la disoccuapzione, l'Ue non può rimanere indifferente. Ha dichiarato che questo piano, il quale non ha precedenti, sarà ricordato nella storia, perché riflette l'immenso vigore di azioni coordinate da parte dei vari Stati membri.
Il nuovo piano propone tre obiettivi prioritari: il mantenimento del numero di posti attuali e la creazione di nuovi; la formazione tecnica della forza lavoro, in modo da corrispondere alle esigenze del mercato; l'innalzamento dell'efficienza degli organismi che si occupano dell'occupazione.
Prima del 2007, il mercato del lavoro dei paesi dell'Ue risultava relativamente stabile. Tuttavia, dal 2008 ad oggi, il tasso di disoccupazione dei vari paesi europei, affondati nella crisi finanziaria, è salito mese dopo mese. Secondo i dati pubblicati il 2 giugno da Eurostat, il tasso di disoccupazione in 16 paesi della zona euro e quello di 27 Stati membri dell'Ue, sono rispettivamente del 9.2% e del 8.6%, con un numero di disoccupati che ha raggiunto i 21 milioni, un record storico. In alcuni paesi, come la Spagna, la Lettonia e la Lituania, la disoccupazione ha superato il 15%. Secondo il rapporto di previsione economica reso noto a suo tempo dalla Commissione europea, nonostante la recessione economica presenti segnali di miglioramento, il tasso di disoccupazione europeo nel 2010 in base all'isteresi della crisi potrebbe superare il 10%. La crisi finanziaria sta devastando il mercato del lavoro influenzando sempre di più e in maniera grave la vita della popolazione europea.
Per questi motivi il nuovo piano è molto seguito per via delle concrete misure proposte. In primis lo stanziamento di 19 miliardi di euro da parte del Fondo sociale europeo a sostegno e per la creazione di nuovi impieghi. Il Fondo sociale europeo s'impegna con tale somma a sostenere la formazione professionale e i progetti per l'occupazione. La politica precedente prevedeva che quando gli Stati membri facevano una richiesta al fondo sociale, dovevano investire la stessa somma nei progetti sostenuti dal fondo, il cosiddetto cofinanziamento. L'Ue, di fronte alla recessione economica, si preoccupa che alcuni paesi membri per la scarsità di fondi, non sono in grado di fornire i cofinanziamenti, costretti, in fine, a rinunciare alla richiesta al Fondo sociale europeo. Il nuovo piano ha eliminato i limiti sul cofinanziamento, permettendo ai paesi dal budget ristretto di poter approfittare appieno del Fondo sociale europeo ed investire nei progetti per l'occupazione.
In secondo luogo, la Banca europea per gli investimenti stanzierà 400 milioni di euro e la Commissione europea destinerà dal bilancio preventivo annuale 100 milioni di euro per stabilire un fondo per i microcrediti di 500 milioni di euro, concedendo crediti alle piccole aziende che non riescono ad ottenere prestiti attraverso i normali canali, aiutandole in questo modo nell'assunzione di altri impiegati. Allo stesso tempo questo fondo per i microcrediti darà dei prestiti anche alle piccole imprese che hanno gravissimi problemi di disoccupazione.
Il nuovo piano comprende inoltre una serie di misure:
5 milioni per i contratti d'apprendistato dei giovani, in modo da farli avvicinare al lavoro innalzando la qualità tecnica. Corsi brevi di formazione per i disoccupati, agevolando il reimpiego e servizi di consulenza per aiutare a trovare i posti di lavoro adeguati. Guida e fornitura di tecnologie necessarie alle piccole imprese ed altro ancora. L'Ue, in questo periodo di crisi finanziaria, spera che attraverso l'attuazione di questo piano si riesca ad affrontare efficacemente il problema sempre più allarmante della disoccupazione. |
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