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Il 13 maggio la Commissione europea ha annunciato di aver inflitto una maxi-multa antitrust alla statunitense Intel, maggior produttore al mondo di microprocessori, pari a 1,06 miliardi di euro (1,45 miliardi di USD), stabilendo un nuovo record storico. In merito, i settori informatici hanno diverse opinioni. Alcuni analisti ritengono che l'azione dell'Ue favorisca la garanzia di una concorrenza normale del mercato e rappresenti un incoraggiamento all'innovazione tecnologica. Altri esperti ritengono che la multa inflitta dall'Ue abbia un significato simbolico maggiore della sua efficacia reale; guardando da una prospettiva a lungo termine, non danneggerà la superiorità competitiva di Intel.
La decisione presa dall'Ue si è basata sull'accusa avanzata nel 2000 da parte dell'Advanced Micro Devices (AMD) contro l'Intel. Secondo la sentenza antitrust pubblicata lo stesso giorno dalla Commissione europea, dal 2002 al 2007 l'Intel soffocato il suo concorrente principale, l'AMD, attraverso mezzi, quali l'offerta di servizi di brokeraggio ai produttori e venditori al dettaglio di computer come Dell e HP, tentando di estrometterlo dal mercato dei microprocessori. Il commissario alla concorrenza della Commissione europea, signora Neelie Kroes, ha riferito che negli ultimi anni l'Intel ha adottato delle misure di monopolio per escludere i suoi concorrenti dal mercato di microprocessori, danneggiando gli interessi di milioni di consumatori europei. Questo tipo di azione che viola gravemente e continuamente la legge antitrust dell'Ue non poteva essere tollerato.
Secondo i regolamenti relativi dell'Ue, la Commissione europea ha il diritto di infliggere una multa a qualsiasi società che violi le regole, pari al 10% delle entrate annuali globali derivanti dalle vendite. Per quanto concerne la multa ad Intel, la Commissione europea ha affermato che la multa deve la sua entità alla considerazione della gravità e della continuità della violazione da parte di Intel, e basandosi sul volume degli affari in Europa dell'Intel nel periodo di violazione di 5 anni e 3 mesi. Neelie Kroes ha affermato che la multa inflitta dall'Ue è ragionevole, poiché la concorrenza scorretta di Intel ha privato i consumatori del diritto di scelta, ostacolando nel frattempo l'innovazione e lo sviluppo del mercato dei microprocessori.
Le organizzazioni componenti della tutela dei diritti dei consumatori dell'Europa hanno dato il benvenuto alla decisione della Commissione europea, ritenendo che si debbano indagare le responsabilità civili di Intel e chiederle di risarcire le perdite dei consumatori. Come uno dei vincitori di questa causa antimonopolio, il 13 maggio anche l'ADM ha pubblicato una dichiarazione, affermando che il giudizio dell'Ue restituirà gli interessi ottenuti dai monopolisti attraverso l'uso indiscriminato della loro superiorità nel mercato ai produttori e venditori al dettaglio di computer e a tutti consumatori.
Dopo che l'Ue ha annunciato la decisione della sanzione, Paul Otellini, Presidente e CEO di Intel, ha pubblicato una dichiarazione affermando che l'Ue ha preso una decisione errata, perché non è riuscita a riconoscere chiaramente il quadro reale dell'intensa concorrenza del mercato di microprocessori e le sue caratteristiche relative; in merito, l'Intel ricorrerà in appello. Lo stesso giorno l'avvocato di Intel, Bruce Sewell, ha affermato che la società non ha ancora avuto delle discussioni con l'Ue su come applicherà questa sanzione antitrust, attualmente quindi l'Intel non sa ancora come rispondere alla decisione presa dall'Ue. Gli analisti indicano che il rapporto sugli affari finanziari dell'ultimo trimestre del 2008, reso noto il gennaio del 2009, dimostra che le entrate della società del periodo sono state pari a 8 miliardi e 200 milioni di USD e che la società ha ancora del denaro contante, essendo quindi in grado di sostenere la multa inflitta dall'Ue.
Gli analisti affermano anche che, guardando alla situazione dal punto di vista dell'Intel, la decisione dell'Ue provocherà ulteriori accuse provenienti da altri concorrenti; se l'Intel intende raggiungere un accordo conciliatorio con questi concorrenti, dovrà spendere ancora più denaro. Tuttavia, quello che l'Intel deve affrontare attualmente, è un processo d'appello che potrebbe durare per molti anni.
L'entità della multa inflitta dall'Ue ad Intel è senza precedenti, superando quella della sanzione inflitta a Microsoft l'anno scorso, pari a 899 milioni di euro. Secondo gli analisti, le misure antitrust adottate dall'Ue non avranno ripercussioni concrete sul mercato scientifico-tecnologico; la multa provocherà solamente un'influenza negativa per l'immagine delle società con posizione dominante, come Microsoft, nei settori collegati. |
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