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Dal 6 maggio la Nato inizierà un'esercitazione militare congiunta in Georgia nel quadro del programma "Partnership per la pace". Secondo quanto annunciato dalla Nato, l'obiettivo dell'esercitazione militare è la lotta al terrorismo, ma gli analisti ritengono che attraverso l'iniziativa la Nato intenda trasmettere un segnale, vale a dire la volontà di non abbandonare la Georgia. Tuttavia, visto che la regione transcaucasica, compresa la Georgia, riveste un importante significato per la sicurezza della zona meridionale della Russia, l'imminente esercitazione militare alle "porte" della Russia ha suscitato la forte reazione del Paese.
Nella seconda decade di aprile, la Nato ha annunciato di tenere dal 6 maggio al primo giugno un'esercitazione nella base militare Vaziani, vicino alla capitale georgiana Tbilisi, alla quale parteciperanno un migliaio di soldati provenienti da una decina di paesi membri della Nato e paesi partner, fra cui Usa, GB, Canada, Grecia, Spagna, Albania, Azerbaigian, Armenia, Bosnia-Erzegovina ed Ungheria. La Nato ha ribadito che l'obiettivo dell'esercitazione congiunta consiste nell'addestramento e coordinamento anti-terroristico e in un'operazione di soccorso umanitario, non minacciando la sicurezza della Russia che, in qualità di paese membro del programma "Partnership per la pace" della Nato, potrà mandare in qualsiasi momento personale per partecipare all'iniziativa.
Dal canto suo, la Russia ha mostrato reazioni forti all'esercitazione della Nato, ritenendo che sia "sbagliata e pericolosa" la decisione della Nato di tenere un'esercitazione in Georgia, dove esistono gravi controversie fra le due parti, e richiedendo di cancellarla. Recentemente il presidente russo, Dmitry Medvedev, ha affermato che in qualsiasi modo la Nato tenti di dimostrare alla Russia la propria "buona volontà", la sua esercitazione in Georgia rappresenta una "aperta provocazione" alla Russia, e "quando un certo gruppo militare svolge un'esercitazione in una zona con una situazione precedente di tensione e non completamente tranquilla nel presente, potrebbe portare diversi problemi". Medvedev ha osservato che la Nato dovrà assumersi le responsabilità per tutte le conseguenze negative dell'esercitazione.
Probabilmente per rispondere all'iniziativa della Nato in Georgia, il 30 aprile al Cremlino il presidente russo Medvedev ha firmato l'"Accordo per la difesa congiunta dei confini", rispettivamente con il leader dell'Abkhazia, Sergey Bagapsh, e quello dell'Ossezia del sud, Eduard Kokoity. Secondo l'accordo, la Russia assisterà le due repubbliche nell'addestramento delle truppe di frontiera e nella costituzione degli organismi di pattuglia di frontiera. Nel frattempo, la Russia ha già cominciato a mandare forze di difesa ai "confini" tra l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud con la Georgia, con i primi soldati che sono giunti nelle zone di confine dell'Ossezia del Sud il 30 aprile.
Il "gioco di forza" riguardante l'esercitazione in Georgia fra Russia e Nato ha motivi profondi. Dopo la disgregazione dell'Unione Sovietica, la Nato ha continuato ad ampliarsi ad est e a limitare lo spazio strategico della Russia. Dal canto suo, la Russia ha continuamente preso contromisure per salvaguardare la propria sicurezza statale e gli interessi strategici. Dopo gli scontri fra Russia e Georgia nello scorso agosto, la Nato ha dichiarato unilateralmente di sospendere qualsiasi contatto ufficiale con la Russia, e da quel momento le relazioni fra le due parti si sono congelate. Con l'insediamento del presidente americano Barack Obama, gli Usa hanno riaggiustato la propria politica verso la Russia, creando le condizioni per lo "scongelamento" delle relazioni Nato-Russia. Durante la riunione dei ministri degli Esteri della Nato a marzo, l'Organizzazione ha ufficialmente deciso di ripristinare i normali rapporti con la Russia, e la decisione è stata approvata nel vertice della Nato di inizio aprile. Tuttavia, l'attuale esercitazione in Georgia ha fatto fare passi indietro alle relazioni Russia-Nato, che avevano appena presentato dei miglioramenti.
Gli analisti ritengono che tra la Russia e la Nato esistano gravi divergenze su alcuni problemi come l'espansione della Nato verso l'est, il Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa ed il sistema antimissilistico Usa nell'Europa orientale, e se si aggiungono fattori geopolitici, le relazioni fra le due parti sembrano fragili ed instabili. L'attuale esercitazione della Nato in Georgia potrebbe peggiorare ulteriormente tali rapporti. Il giorno 5, il rappresentante permanente della Russia presso la Nato, Dmitry Rogozin, ha annunciato che, poiché la Nato insiste nella volontà di tenere l'esercitazione in Georgia trascurando l'avviso da parte russa ed ha cacciato oltraggiosamente due diplomatici russi dalla Nato, il ministero degli Esteri russo Sergey Lavrov non parteciperà alla riunione del Consiglio Russia-Nato che si terrà a Bruxelles dal 18 al 19 maggio. Tutto ciò dimostra che, per realizzare un vero e proprio allentamento delle relazioni fra Russia e Nato, la strada da percorrere è ancora lunga. |
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