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Amici ascoltatori, la situazione epidemica dell'influenza suina tra le persone, diffusasi principalmente in Messico e negli Usa, sta proliferando nell'intero pianeta. L'Organizzazione mondiale della sanità (WHO) ha già fatto salire il livello d'allarme per l'influenza suina al quarto grado, a dimostrare l'evidente innalzamento di un pericolo di epidemia su vasta scala, che tuttavia non è inevitabile. Il 28 aprile a Ginevra, nel corso di una conferenza stampa, il portavoce della WHO, Gregory Hartl, ha fatto un'analisi dell'attuale situazione dell'influenza suina.
Innalzando il livello d'allarme, la WHO ha anche sottolineato il suo atteggiamento, ossia la volontà di non proporre l'applicazione di limitazioni al turismo e la chiusura delle frontiere per il personale delle zone epidemiche ed altre misure di contenimento. A riguardo, Hartl ha spiegato che attualmente il livello di espansione dell'epidemia dell'influenza suina è abbastanza ampio; l'applicazione di azioni di contenimento per un'epidemia su così larga scala è realmente molto difficile ed impraticabile. Nel frattempo ritiene che, affrontando precedenti situazioni epidemiche, dopo aver adottato misure simili, in seguito a ricerche, queste hanno dimostrato scarsi risultati, non potendo evitare efficientemente la proliferazione del virus.
Quanto alla fonte dell'attuale situazione epidemica, Hartl ha riconosciuto che al momento non è stata ancora trovata l'origine della malattia. Ha affermato che in tutti i casi confermati attualmente non è stato trovato alcun fondamento che la malattia sia provocata dal contatto diretto con i suini, ma che il virus di solito viene diffuso tra le persone.
"Tutta la proliferazione ha avuto luogo tra le persone. Se si cucina per bene la carne di maiale, i virus vengono tutti uccisi e questo vale per tutti tipi di carne".
Alla sera del 28 aprile, ora di Beijing, il numero dei morti confermati e sospetti da influenza suina in Messico è salito a 152. Riguardo alla causa del gran numero di decessi, Hartl ha affermato che è ancora un mistero, avanzando al contempo delle ipotesi.
"Forse non sono state prese medicine in tempo, probabilmente non è stato individuato il virus che ha provocato il contagio, oppure i medici non sanno come trattare tale malattia senza precedenti. Nel primo periodo della diffusione, esclusi i malati, tra le vittime si annovera anche il personale sanitario, situazione che rende tristi e della quale dobbiamo imparare la lezione".
Dopo lo scoppio dell'epidemia, in qualità di supremo organo amministrativo della sanità globale, la WHO ha adottato immediatamente misure di risposta, fondando una Commissione di emergenza e convocando due riunioni; su proposta degli esperti, la WHO ha stabilito il livello d'allarme per l'influenza suina prima al terzo grado, aumentandolo poi al quarto. Hartl ha riferito che la WHO sta seguendo da vicino lo sviluppo della situazione epidemica.
Riguardo al quarto grado di allarme epidemico deciso dalla WHO, Hartl ha osservato:
"La decisione di far salire l'allarme al quarto grado è un punto di svolta: se la situazione epidemica peggiorerà, potrà innalzarsi ulteriormente al quinto grado, se invece la situazione epidemica sarà tenuta sotto controllo, si potrà tornare al terzo livello. Concretamente, comunicare la decisione di stabilire il livello di allarme al quarto grado rappresenta richiedere ai governi dei vari paesi di offrire informazioni tempestive ai cittadini, mettendo in atto tutte le misure necessarie a controllare la situazione epidemica, mettendo la protezione della salute delle persone al primo posto. Si può anche dire che è l'ora di prepararsi per bene". |
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