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Nel gennaio scorso, l'Assemblea popolare della regione autonoma del Tibet ha approvato una risoluzione, decidendo di fissare il 28 marzo di ogni anno come "giornata commemorativa della liberazione di un milione di servi della gleba tibetani". Il 28 marzo 2009, prima giornata commemorativa, nel corso della cerimonia celebrativa tenuta a Lhasa, il segretario generale del comitato del PCC della regione autonoma del Tibet Zhang Qingli ha affermato che negli ultimi 50 anni, il Tibet ha visto radicali cambiamenti, che hanno permesso alla sua popolazione di vivere una vita felice. In futuro, si continuerà a promuovere l'energico sviluppo economico locale, realizzando l'obiettivo di costituirvi una completa società benestante entro il 2020. Ecco di seguito un nostro reportage in merito.
Nella vecchia società tibetana, i padroni, pari a solo il 5% del totale della popolazione tibetana, possedevano la maggiore parte dei mezzi di produzione, mentre i servi della gleba e gli schiavi, pari al 95% del totale, si trovavano alla base della società, non solo privi dei mezzi di produzione, ma addirittura senza alcuna garanzia della libertà personale e della vita.
Nel 1951 il governo centrale cinese e il governo locale tibetano hanno sottoscritto l'" Accordo sul metodo di liberazione pacifica del Tibet", grazie al quale il Tibet è stato pacificamente liberato. Tuttavia, per istigazione e sostegno dalle forze imperialiste, la classe dirigente del Tibet strappò pubblicamente l'accordo, istigando spudoratamente la ribellione armata. Il governo centrale, pacificando la ribellione, attuò nello stesso tempo un'ardente compagna popolare di riforma democratica, abolendo completamente il sistema teocratico feudale della servitù della gleba. Il 28 marzo è proprio il giorno di inizio della riforma democratica in Tibet.
La riforma democratica emancipò radicalmente un milione di servi della gleba tibetani, concedendo loro una nuova vita, e trasformandoli dai precedenti "strumenti parlanti" in dignitosi cittadini padroni del loro destino. Il segretario generale del Comitato del PCC della regione autonoma del Tibet Zhang Qingli ha affermato che questo è un grande contributo dato dalla Cina alla causa mondiale dei diritti umani. Egli ha detto:
"La radicale abolizione del sistema teocratico feudale della servitù della gleba e la completa emancipazione di un milione di servi della gleba tibetani costituiscono un'importante pietra miliare del movimento mondiale di eliminazione della schiavitù, un importante progresso della causa internazionale dei diritti umani, ed un grande contributo dato dal PCC e dal popolo cinese alla causa mondiale della democrazia, della libertà e dei diritti umani, per cui rivestono un significato di spartiacque epocale nella storia dello sviluppo del Tibet, nella storia moderna della Cina e nella storia dello sviluppo della società umana."
Nei 50 anni della riforma democratica, il Tibet ha registrato radicali cambiamenti. Tsondre, che in passato è stata serva della gleba, ora vive una vita felice. Ella ha detto:
"Negli ultimi 50 anni, la nostra terra natale ha visto dei radicali cambiamenti, e la vita della popolazione un continuo miglioramento. Ora le strade arrivano davanti a casa, tutti hanno la TV e il telefono, i bambini hanno delle scuole dove studiare, e tutti si sono costruiti nuove case e hanno dei depositi in banca."
Quanto all'esercizio dei diritti democratici, fra il personale degli organismi statali a livello di regione autonoma, città e distretto, l' etnia tibetana e le altre minoranze occupano circa il 78%. La cultura tibetana ha ottenuto una completa tutela, il governo centrale ha stanziato enormi somme per il restauro e la tutela del Palazzo Potala e di altri siti culturali e storici locali, mentre la causa delle ricerche tibetologiche ha visto degli sviluppi senza precendenti.
Nel corso della cerimonia celebrativa, il segretario generale del Comitato del PCC della regione autonoma del Tibet Zhang Qingli ha affermato che il futuro, il Tibet ha degli obiettivi ancora più grandiosi, ossia costruire entro il 2020 una completa società benestante, e per il 100° anniversario della fondazione della Nuona Cina, realizzare la modernizzazione all'unisono con l'intero Paese.
Nello stesso tempo, Zhang Qingli ha osservato che la lotta contro la cricca del Dalai Lama non è un problema etnico, religioso o di diritti umani, ma una lotta collegata al mantenimento della sovranità e dell'integrità territoriale dello Stato. Egli ha sottolineato che occorre basarsi strettamente sulle popolazioni delle varie etnie per prevenire e colpire le varie attività separatiste e distruttive, mantenendo la sicurezza dello Stato e la stabilità del Tibet. |
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